
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Il sindaco di Amatrice, messo alle strette sulle domande relative alla scuola elementare Romeo Caprarica, ristrutturata nel 2012 per resistere ai terremoti, e andata invece in briciole alla prima prova, ha fornito la più italiana delle risposte: «Ho dei figli, sono il primo ad essere sconvolto».
• Cioè il fatto di avere dei figli lo qualifica come necessariamente innocente.
Il sindaco è sicuramente innocente fino a sentenza definitiva, e per il momento non è neanche indagato, ma ci sono situazioni in cui vorrei che la famiglia in Italia venisse abolita del tutto. Non voglio ricominciare i vecchi discorsi sul nostro familismo amorale, già ben individuato a suo tempo da Banfield. È giusto poi riportare per intero la dichiarazione del sindaco, che si chiama Sergio Pirozzo: «Abbiamo già notificato ai carabinieri la delibera con la quale ci costituiremo parte civile. Evitiamo qualsiasi sciacallaggio. Ho dei figli, sono il primo ad essere sconvolto». Il costituirsi parte civile significa che il sindaco, a nome della città di Amatrice, si considera danneggiato o truffato da coloro che hanno preso i soldi pubblici e malamente eseguito i lavori. È assolutamente possibile che, a parte l’infelice battuta sui figli, le cose siano andate esattamente così.
• A che punto è l’inchiesta?
Indaga il procuratore di Rieti, Giuseppe Saieva. Il quale ha già spiegato a tutti che quanto accaduto non può essere solo un prodotto della fatalità. «L’esperienza e la logica ci dicono che, ad Amatrice, le faglie hanno fatto tragicamente il loro lavoro. E questo si chiama destino. Ma se gli edifici fossero stati costruiti come in Giappone non sarebbero crollati». Poche ore dopo il disastro, il procuratore è andato ad Amatrice. «All’ingresso del paese ho visto una villa schiacciata sotto un’enorme tettoia di cemento armato. Poco lontano c’era anche un palazzo di tre piani che aveva tutti i tramezzi crollati. Devo pensare che sia stato costruito al risparmio utilizzando più sabbia che cemento». Come hanno raccontato i colleghi Dario Del Porto e Fabio Tonacci, si tratterà non solo di esaminare tutta la documentazione relativa agli edifici lesionati o crollati, ma anche di esaminare le polveri stesse degli edifici, per capire come si è proceduto alla falsa messa in sicurezza.
• Quanti sono questi edifici lesionati?
Tra Accumoli e Amatrice dovrebbe trattarsi di 115 costruzioni. Bisognerà recuperare dalle macerie anche i documenti che li riguardano. Se ne stanno occupando quattro magistrati. Si tratta di permessi di costruzione, autorizzazioni, adeguamenti antisismici, progetti esecutivi, collaudi, relazioni dei direttori dei lavori. Seguono la cosa quattro magistrati, coordinati da Saieva. L’aria è che ci sarà poca indulgenza, finalmente. Si tratta di capire se le opere eseguite negli ultimi 15 anni sono state realizzate seguendo la legge del 2001. Il termine «realizzate» riguarda la costruzione propriamente detta, ma anche i collaudi relativi e la correttezza della certificazione. È ovvio, specialmente se si pensa all’incredibile vicenda della scuola venuta giù dopo essere stata consegnata appena quattro anni fa, che qualcuno deve finire in galera.
• Racconti la storia di questa scuola Romeo Caprarica.
Il comune di Amatrice ha ricevuto, per la scuola, una prima tranche di mezzo milione nel 2010, a cui poi si aggiungono 200 mila euro tratti dai fondi stanziati dopo il terremoto dell’Aquila. Non dimentichiamo che ci troviamo in zona 1, quella del massimo rischio sismico (una zona che attraversa tutta la dorsale appenninica, fino a Messina compresa). Settecentomila euro, stanziati però sulla carta, perché non sono ancora arrivati e che il Comune ha anticipato dalla sua cassa. Si fa la gara d’appalto, la vince la Consorzio Stabile Valori, ditta controllata dalla Dionigi srl. Tra i soci della Dionigi, c’è l’avvocato Francesco Mollica, che ha uno zio - Pietro Tindaro Mollica - nato a Patti e messo in mezzo, ma sempre assolto, in parecchi pasticci giudiziari. Ha ottenuto da Tar e Consiglio di Stato l’annullamento di alcune interdittive antimafie.
• Le colpe di uno zio possono ricadere sul nipote?
No, e oltre tutto, agli atti, lo zio non ha nessuna colpa. E però aggiungo che siamo in Italia e non in Giappone. E la scuola è andata giù. Dice in un suo comunicato il Consorzio Stabile Valori: «Eseguiamo i lavori attraverso circa 80 consorziate. Nel caso di Amatrice sono stati assegnati ed eseguiti totalmente dalla Edil Qualità di Roma. Siamo certi della correttezza dell’operato dell’impresa costruttrice». Che è un assurdo: se la Edil Qualità - che per ora sta zitta - ha eseguito le opere a regola d’arte, come mai la scuola è venuta giù? In ogni caso, anche questa vicenda mi conferma che il sistema degli appalti è una buffonata: pensi un po’ come sarebbe stato meglio se i lavori fossero stati eseguiti da una ditta scelta dal sindaco, che a questo punto si sarebbe dovuto assumere direttamente la responsabilità di quanto accaduto... Scommettiamo che la presunta Edil Qualità (in rete ne ho trovata una sola, ed è una ditta individuale...) o è fallita o sta per fallire o è in liquidazione o i suoi amministratori non sono più quelli di prima, e quelli di prima chissà dove sono, e la colpa alla fine sarà di un singolo muratore, cieco da un occhio e assunto solo in ottemperanza alle normative sui disabili?
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