La Gazzetta dello Sport, 28 agosto 2016
Troppo caldo, in Serie A arriva il time-out
Il gran caldo di Lazio-Juventus all’origine di un debutto che ha destato tanta curiosità. Per la prima volta, nel campionato di Serie A, è stato applicato il time-out. Al 28’ del primo tempo della sfida dell’Olimpico, cominciata alle ore 18, l’arbitro Guida ha fermato il gioco. Un paio di minuti di break per consentire ai giocatori di dissetarsi. Subito le due squadre si sono indirizzate verso le rispettive panchine. La necessità di bere un po’ d’acqua o anche solo di interrompere la gara per rifiatare. La temperatura era attorno ai 30 gradi, ma nell’afoso pomeriggio romano dominava anche l’umidità che era del 49%. Ci voleva quella pausa. Che per Inzaghi e Allegri è diventata anche l’occasione per dare qualche disposizione in più ai propri giocatori. Una sorta di intervallo anticipato in tutti i sensi. Una facoltà riconosciuta agli allenatori. Una richiesta prospettata all’arbitro già prima della partita e poi lanciata da Inzaghi, con l’assenso di Allegri, che a fine partita parlerà di un caldo terrificante.
DAL MONDIALE 2014 Nel calcio il time-out, legato al gran caldo, è stato introdotto due anni fa. Un’iniziativa partita dalla commissione medica della Fifa proprio alla vigilia del Mondiale in Brasile. Verso la mezz’ora di ogni tempo, la possibilità di fermarsi per qualche minuto. L’obiettivo quello di tutelare la salute dei giocatori. L’allarme era scattato alla Confederations Cup disputata in Brasile nel 2013 e l’allora c.t. azzurro Cesare Prandelli fu tra i primi a sollecitare una soluzione. Per il Mondiale 2014 i rischi riguardavano soprattutto le gare in programma alle ore 13. Il primo time-out fu per la partita Usa-Portogallo, disputata a Manaus il 22 giugno. Al 39’p.t., l’arbitro argentino Pitana concesse alle due squadre di potersi rinfrescare: prima del fischio d’inizio c’era una temperatura di oltre 30° e un tasso di umidità che superava il 60%. Nel ‘70 in Messico, per fronteggiare il gran caldo, vennero introdotte per la prima volta le sostituzioni in un Mondiale. E così nacque anche la staffetta Rivera-Mazzola.