la Repubblica, 28 agosto 2016
Sugli sciacalli ad honorem che le sparano grosse
Bisognerebbe istituire la categoria degli sciacalli ad honorem. Per esempio quelli che diffondono sul web la teoria del “terremoto indotto”, non si sa da chi, non si sa come, non si sa perché, l’importante è sospettare trame malvagie. O accusano le autorità di mentire sulla magnitudo del sisma per risparmiare sui risarcimenti, sostenendo che la legge li predeve solo se la scossa supera i 6 punti della scala Richter, e non è vera né l’una né l’altra cosa. O arrivano al livore allucinato della ultrà vegetariana che twitta che Amatrice è stata colpita perché ha il karma negativo a causa dell’uso di guanciale di maiale nel sugo all’amatriciana: sarebbe solo una povera scema se non stesse parlando, pubblicamente, di centinaia di morti. Siamo al mondo anche per cercare di rimediare, ognuno nel suo piccolo, alla miseria umana. La lotta a volte sembra senza speranza (vedi il caso del terremoto da karma carnivoro), ma non bisogna demordere. Ne approfitto per fare pubblicità alla proposta – che Slow Food sta propagando a livello mondiale – di un bonus di due euro per ogni piatto di amatriciana cucinato nei ristoranti del mondo: uno lo mette il ristoratore, l’altro il cliente. È un’idea semplice ed efficace, rende omaggio alla tradizione gastronomica locale e dunque all’identità stessa di quei luoghi atterrati ma ancora ben vivi. Quanto al karma, la sola cosa importante è non avercelo così sgangherato da pensare che possa incidere, nel bene e nel male, sui movimenti tettonici del pianeta.