28 agosto 2016
I funerali solenni delle vittime marchigiane del terremoto • Il cocker Flash sulla bara del padrone • La coppia di naufraghi salvata dall’Sos scritto sulla sabbia • La professoressa in pensione accoltellata in casa • Nel calendario Pirelli 2017 di Peter Lindbergh c’è pochissimo nudo
Terremoto 1 Ieri nel palazzetto dello sport di Ascoli Piceno il funerale di Stato delle vittime marchigiane del terremoto. Quarantanove persone che diventano cinquanta durante la cerimonia. Si aggiunge il signor Marino Filotei, 77 anni. La notizia arriva durante le preghiere. Il vescovo è monsignor Giovanni d’Ercole. Era a Pescara del Tronto due ore dopo il disastro, e celebrando il rito funebre davanti a cinquecento persone ha sospirato: «Ho chiesto: e adesso, Dio, che si fa?». Tra le bare allineate sul parquet due sono bianche: quelle di Marisol, 18 mesi, e Giulia, 9 anni. Le loro mamme, Martina e Michela, travolte con loro la notte del sisma, non ci sono: lottano in ospedale per sopravvivere. Presenti le istituzioni al completo: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Senato Pietro Grasso, la presidente della Camera Laura Boldrini, il premier Matteo Renzi con la moglie Agnese che a un certo punto piange, si copre gli occhi. Anche Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle ha voluto esserci. Ma ci sono così tante bare schierate, che i politici sono a metà campo. Appena finisce il funerale, il presidente Mattarella si avvicina da solo ai parenti e li abbraccia uno ad uno. Al presidente del Consiglio Matteo Renzi la gente chiede: «Dove ci metteranno? Dove andremo a vivere durante l’inverno?». «Decideremo insieme», risponde. «Non possiamo fare tutto da Roma. Dobbiamo chiedere a voi. Vi garantisco che avrete le risorse e che potrete scegliere, se stare vicino alle vostre case o andare altrove». Una famiglia chiede nel dettaglio, lui risponde: «A Pescara del Tronto purtroppo penso sarà impossibile ricostruire, ci sono stato, è tutto distrutto. Ma su Arquata invece possiamo lavorare». Proprio con due ragazzi di Arquata del Tronto si ferma a parlare a lungo: «Non mollate! Dovete avere coraggio. Andiamo avanti insieme. Ci saremo». Agnese Renzi, facendosi garante, rassicura una donna in lacrime: «Ci penserò io a stimolarlo» (Buccini, Cds; Zancàn, Sta).
Terremoto 2 Andrea Cossu, falegname 47enne di Pomezia, morto sotto le macerie di Pescara del Tronto. Il suo giovane cocker Flash per cinque ore ha scavato tra i calcinacci con i soccorritori. Le speranze dei volontari si sono infrante quando tra le macerie è spuntato un ciuffo biondo: Charly, il papà di Flash, e Andrea sono stati trovati abbracciati, entrambi senza vita. Televisioni e fotografi hanno immortalato lo strazio di Flash che venerdì pomeriggio si è gettato sopra la bara di Andrea, le zampe puntate sulla lastra di rovere (D’Albergo, Rep).
Naufraghi Linus e Sabina Jack, due cinquantenni americani, avevano deciso di passare un periodo di vacanza sugli atolli degli Stati federati di Micronesia e avevano noleggiato un barchino in alluminio di 5 metri e mezzo con motore fuoribordo. Tutte le mattine partivano dall’isola di Weno per esplorare qualcuna delle 607 isolette che compongono l’arcipelago a Nord-Est di Papua Nuova Guinea. Ma il 17 agosto qualcosa è andato storto; sarà per il gran numero di isole, per il carburante esaurito o per un problema al motore, la coppia si è ritrovata ad approdare sull’isolotto deserto di Fayo nello Stato di Chuuk. Quando Linus e Sabina non sono rientrati alla base sono immediatamente partite le ricerche. Si sono alzati in volo due aerei da ricognizione, un elicottero e ben 15 barche hanno preso il mare. Nonostante le 16.571 miglia quadrate perlustrate, della coppia, però, non si trovava traccia. Intanto Linus e Sabina hanno recuperato le poche provviste che si erano portati sul barchino e si sono costruiti un piccolo rifugio. Ma soprattutto hanno scritto su una delle bianche spiagge dell’isola un enorme «SOS». I due, per più di una settimana, sono sopravvissuti bevendo acqua da una sorgente, mangiando granchi e frutti forniti dalla natura. Però col passare dei giorni incominciavano a perdere la speranza di potersela cavare. Ed è proprio allora che una nave da ricerca britannica ha avvistato delle luci sull’isola disabitata. Le ricerche si sono subito mosse in quella direzione e un elicottero decollato da una nave della Marina americana, la mattina successiva, ha avvistato la scritta «SOS» sulla spiaggia. A recuperare i due naufraghi, in buone condizioni di salute, è stata una nave della Guardia costiera locale che li ha portati sull’atollo di Nomwin, a circa 20 miglia di distanza (Iannuzzi, Sta).
Delitto Gianna Del Gaudio, 63 anni. Originaria di Avellino, insegnante in pensione, sposata con Antonio Tizzani, 68 anni, ex capostazione, due figli ormai adulti. La coppia, molto devota a Padre Pio, viveva a Seriate, grosso centro alle porte di Bergamo, da oltre trent’anni. Qualcuno li aveva soprannominati «i fidanzatini»: erano sempre insieme, lui percorreva anche 40 chilometri per andare a prenderla all’uscita da scuola, lei dopo 37 anni di matrimonio scriveva ancora sotto le foto del marito su Facebook: «È bellissimo, il mio amore». E durante la festa per la pensione aveva precisato che era felice soprattutto perché così avrebbe potuto «trascorrere più tempo con la famiglia». Tornati mercoledì da un pellegrinaggio sui luoghi di Padre Pio, su Facebook lei aveva postato una foto del marito e la scritta: «Io e il mio amore siamo in albergo». Quaranta minuti dopo la mezzanotte fra venerdì e sabato fu uccisa in casa con una coltellata alla gola. Il marito ha raccontato agli inquirenti che si trovava al piano superiore della villetta a schiera affacciata sul parco comunale quando ha sentito gridare la moglie. È corso a controllare. Dice di che la donna era a terra con la gola squarciata, e un uomo con un cappuccio in testa che stava frugando nel soggiorno si è subito dato alla fuga. Sulla porta finestra che si apre sul retro ci sono tracce di sangue. «Da lì ha raggiunto un vialetto pedonale ed è scomparso nel buio» ha detto Tizzani. Alcuni aspetti del suo racconto non convincono gli inquirenti, tanto che l’uomo è stato iscritto nel registro degli indagati: atto dovuto, precisa il pm Laura Cocucci, per potere svolgere alcuni accertamenti. Notte tra venerdì 6 e sabato 27 agosto in una villetta a schiera a Seriate, grosso centro alle porte di Bergamo (Paravisi, Cds).
Calendario Le protagoniste del calendario Pirelli 2017, che sarà presentato il 29 novembre a Parigi, sono tutte attrici: Nicole Kidman, Penelope Cruz, Uma Thurman, Kate Winslet, Julianne Moore, le settantenni Charlotte Rampling e Helen Mirren, eccetera. Il fotografo è Peter Lindbergh, 72 anni, che in questi scatti ha messo pochissimo nudo: «Lo evito, non serve, lo suggerisco appena. Qualche piccolo accenno, qualche indizio: qua e là si vede un reggiseno, ma il punto non è questo. È un altro tipo di nudo quello che io voglio rendere. Diciamo che il mio Pirelli è un calendario non nudo che spoglia l’anima delle attrici: quindi è più nudo del nudo». Lindbergh dice di aver scelto le protagoniste una ad una non perché belle e famose, sostiene, ma perché le conosceva già: «Con ognuna di loro avevo già lavorato e in qualche modo le considero mie amiche: volevo che loro si lasciassero andare emotivamente e annullassero le difese in modo che io potessi raggiungere e toccare la loro intimità, cosa possibile solo se la persona che hai davanti ti autorizza. E ti autorizza solo se sente che tu la proteggi. Se non ci riesci è un guaio perché allora loro si mettono in posa, recitano, perdono ogni naturalezza e la foto non vale niente». Dice che questo calendario gli offre «la possibilità di ridefinire l’idea di bellezza. La bellezza è empatia, è autenticità, è personalità, è sensibilità, è intelligenza, è negazione degli stereotipi patinati e non ha niente a che vedere con la perfezione, né tanto meno con l’età. Non esito a definire il photoshop criminale: se ti stiri le rughe cancelli la tua storia. Questa idea di perfezione imperante e obbligata che circola è un insulto per le donne» (Laurenzi, Rep).
(a cura di Roberta Mercuri)