
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
La notizia di oggi è che non esiste più il “bollino nero”, quel segno che si metteva sulle giornate dal traffico prevedibilmente proibitivo, Ferragosto o l’ultima settimana di luglio. Il giorno più difficile sarà il 3 agosto, ma non così difficile da meritare quel distintivo. Quest’anno, prevedono in Polizia, non ci saranno ingorghi da trenta chilometri, né troppo caos ai caselli.
• La gente non parte più.
Il Centro di Coordinamento del Viminale - a cui dobbiamo queste previsioni - dice che sono cambiate le nostre abitudini, cioè secondo loro ci siamo fatti saggi e spalmiamo le ferie anche sui periodi di bassa stagione.
• Lei ci crede? Oltre tutto ieri sono cominciati i saldi e ho sentito previsioni catastrofiche.
L’aria, in effetti, è che partiranno per le vacanze meno turisti e per periodi più brevi. È ovvio che questo comporta qualche giorno di riposo anche nei periodi meno appetibili, come giugno o settembre. Le previsioni di quelli che studiano queste cose, per esempio la Confesercenti (il suo sondaggio è stato effettuato dalla Swg), dicono che ad agosto andranno in vacanza 13,4 milioni di italiani, 9,8 a luglio e un’altra decina di milioni tra giugno e settembre. La metà andrà al mare, ma le percentuali sono più basse di quelle del 2012. La Coldiretti, su luglio, vede due milioni di turisti in meno, un terzo dei quali va in un posto più vicino a casa e un quarto dei quali resta al mare o in montagna per un periodo più breve. Si prevede la rinuncia per un terzo delle spese relative a parchi giochi, cinema, discoteche. Il 25 per cento ha scelto di spendere meno dell’anno scorso in alberghi o case vacanze. Eccetera. I dati sono tutti così. Ma lei ha fatto bene a ricordare che ieri sono partiti i saldi. Le previsioni sui saldi, combinate con quelle sulle vacanze, dànno il quadro.
• Compreremo di meno.
Secondo Federconsumatori e Adusbef (due associazioni di consumatori), non arriveremo a spendere neanche un miliardo, che è un quarto di quello che sperano i negozianti. Confcommercio punta a un incasso di tre miliardi e 600 milioni, cioè 229 euro a famiglia, vale a dire poco meno di cento euro a testa. Il fatto è che da tutti i dati si arguisce che gli italiani si sono fatti la finanziaria - meglio: la spending review - in casa, tagliando quello che a prima vista sembrava più facile tagliare.
• Per esempio?
Mah, sulla merce tipica dei saldi - abbigliamento, scarpe - l’Istat ha fatto i conti fino ad aprile e verificato una caduta del 9%. In realtà si sta profondamente modificando tutto il nostro modo di comprare ed è anzi drammaticamente curioso l’inseguimento tra i tagli delle famiglie e il carico di tasse deciso dai governi, sicché quello che credevi di risparmiare se ne va lo stesso perché se lo prende lo Stato. Per esempio, nel 2012 abbiamo fatto quattro milioni di telefonate di meno, ridotto di un quarto l’acquisto di appartamenti, rinunciato a 80 mila automobili, risparmiato 3,4 miliardi di litri di benzina. E però non è bastato, perché paghiamo 288 euro a testa di tasse in più, le bollette sono salite dell’11% e i nostri redditi sono scesi per complessivi 98 miliardi in quattro anni. Quindi aver risparmiato 85 miliardi in questi medesimi quattro anni ha solo significato un rosso complessivo di 13 miliardi. Dal 2008 la nostra capacità di spesa è scesa dell’8,7%, vale a dire 3400 euro a famiglia (sono dati Coinfesercenti). Quasi il valore di una vacanza.
• E come abbiamo fatto a sopravvivere?
In quattro modi. Primo modo: abbiamo fatto ricorso alle riserve, cioè ai risparmi, bruciando dal 2008 a oggi 520 miliardi, un terzo del Pil (sono calcoli della Banca d’Italia). Significa che la nostra ricchezza è calata del 5,7%. Secondo modo: abbiamo fatto debiti, e anche se siamo ancora lontani dall’indebitamento medio delle famiglie europee, è un fatto che nel 2008 i nostri debiti valevano il 30,8% del nostro reddito, mentre adesso siamo al 65%. Terzo modo: abbiamo saltato il pagamento di mutui e bollette. Per i mutui, i morosi sono cresciuti del 36% in meno di due anni. Le banche hanno varato una moratoria, 91 mila persone ne hanno approfittato, ma adesso la moratoria è finita e i soldi per pagare gli arretrati non ci sono. Quarto modo: vendersi casa. La valanga di appartamenti offertti sul mercato ha provocato una discesa dei prezzi del 3-5% (Milano -3,7%, Roma -5,6%, secondo il sito idealista.it), ma soprattutto ha fatto toccar con mano che a vendere non si riesce: i rogiti sono calati, rispetto al 2011, del 25%. E sa perché non si riesce a vendere? Perché i prezzi sono ancora troppo alti...
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