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 2013  luglio 07 Domenica calendario

GOFFREDO DE MARCHIS

ROMA
— «Letta non vuole abolire il finanziamento pubblico. Vuole abolire i partiti. E quando non avremo più i partiti, non ci sarà più la democrazia rappresentativa ». Ugo Sposetti, mitico tesoriere dei Ds, senatore del Pd, difende e difenderà i contributi statali fino all’ultimo. «Il disegno di legge presentato dal governo deve finire su un binario morto. Abbiamo approvato una nuova norma sul finanziamento, dimezzandolo e portandolo a 91 milioni, appena un anno fa. Ce la teniamo altri cinque anni, alla fine tracciamo un bilancio».
Pensa davvero che Letta abbia presentato un provvedimento antidemocratico, golpista?
«Ma no. Questo è troppo. Eppoi,
la legge non è mica stata approvata...
».
Il premier condiziona all’abolizione delle risorse ai partiti la vita del suo governo. Letta è del Pd, il suo partito.
«Non diciamo fesserie...».
Lo dice Letta.
«Il destino del governo è legato al benessere delle famiglie e delle imprese. Facciamogli avere subito i rimborsi della pubblica amministrazione. Mettiamo in circolazione un po’ di soldi per aiutare i datori di lavoro e i lavoratori».
Il Pd sta provando a modificare il testo dell’esecutivo. È la strada giusta?
«Il Pd fa il suo mestiere. E un emendamento non è un blitz. È lavoro parlamentare. Detto questo, io sono per lasciare le cose come stanno».
Con il risultato di consegnare altri voti all’antipolitica e a Grillo?
«Io considero antipolitico l’atteggiamento del governo. Anzi, su questo tema, considero questo un governo demagogico e populista che cavalca l’animale degli istinti più bassi. Il punto qui non sono i soldi. È la democrazia. Io non ho dubbi: la democrazia si regge sui
partiti che debbono essere soggetti vitali e hanno bisogno di risorse pubbliche. Solo così non saranno condizionati dalle lobby».
Ma il disegno di legge prevede il 2 per mille, cioè un sostegno dell’opinione pubblica.
«Lo sa che il 2 per mille di 10 milioni di pensionati è comunque inferiore al 2 per mille di un solo milionario? Io non voglio che vincano le lobby. La democrazia è una cosa di tutti».
Una posizione isolata o minoritaria nel partito, la sua. Anche Renzi vuole cancellare il finanziamento.
«Alt. Renzi non parla di finanziamento pubblico da un mese. Lei è un po’ distratto».
E cosa significa?
«Non lo so. Una pura osservazione ».
Perché ridare fiato al Movimento 5 stelle con una scelta conservativa?
«Ma quale fiato. Giro per le feste dell’Unità, per i circoli e nessuno mi parla male del finanziamento perché nessuno, nemmeno i giovani, vuole cancellare i partiti. Se uno ruba è un conto, se uno fa politica i soldi servono. Piuttosto, l’indecenza è che un vicepresidente della Camera, il grillino, si permetta di dire che il Quirinale ha bilanci opachi e Montecitorio va spento. E lui, perché non si dimette?
».
Come finirà?
«Con un buco nell’acqua, spero. Persino Al Gore scrive che va ripensato il sistema di finanziamento negli Stati uniti aprendo al sostegno pubblico».