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 2011  aprile 28 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Francesco Saverio Romano
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

L’altro giorno pareva che l’arrabbiatura di Bossi fosse una tempesta passeggera, un po’ di urli per prender voti senza conseguenze. Ieri, a un tratto, la cosa è apparsa più seria.

Perché Bossi sarebbe arrabbiato?
• La Lega non è d’accordo sui bombardamenti in Libia. Non è d’accordo sulla procedura seguita da Berlusconi per prendere questa decisione. Non è d’accordo sull’atteggiamento remissivo tenuto da Berlusconi l’altro giorno nell’incontro con Sarkozy. Ci sono dichiarazioni durissime.

• Quali dichiarazioni?

Già le dichiarazioni del primo giorno – martedì – erano durissime. Bossi: «Non sono d’accordo sui bombardamenti in Libia. Le guerre non si fanno e comunque non si annunciano così. Dopo le dichiarazioni di Berlusconi Gheddafi ci riempirà di clandestini. Gli americani se vogliono bombardare lo facciano loro. Oltre tutto, se andiamo a bombardare, dopo dovremo ricostruire». Queste espressioni erano state accompagnate da una forte prima pagina della “Padania”. Titolo: «Berlusconi in ginocchio davanti a Parigi – Non è dicendo sempre di sì che si acquisisce peso internazionale». Un altro elemento di tensione è il costo della missione: la Libia fino ad oggi c’è costata 700 milioni e Tremonti ha detto ad alta voce che non tirerà fuori un euro se non sarà garantita una copertura certa. L’unica copertura sicura e veloce è quella della benzina. Quindi, dice la Lega, non solo andremo a bombardare provocando un esodo di libici verso le nostre coste, ma per fare questa bella operazione tireremo fuori soldi dalle tasche degli italiani. Queste sono state le prese di posizione delle prime ventiquattr’ore.

• E
ieri?
È successo che Maroni ha detto che non sarebbe male portare la decisione di bombardare la Libia in Parlamento. Questo cambia tutto. In Italia gli alleati di governo si prendono a male parole dal tempo dei tempi, e anche questa baruffa tra Bossi e Berlusconi sarebbe potuta finire nel solito nulla. Però ieri – e cioè dopo altre ventiquattr’ore – Maroni ha detto: «Siamo rimasti sorpresi perché nell’ultimo consiglio dei ministri Berlusconi era contrario ai bombardamenti. Noi non cambiamo idea da un giorno all’altro. I bombardamenti intelligenti, per definizione, non esistono. Mi sembra inevitabile, a questo punto, che ci sia un passaggio parlamentare su una cosa così rilevante. Lo chiede l’opposizione, noi non siamo contrari. Ho parlato con Bossi: la linea della Lega sulla questione della Libia non cambia, ed è quella espressa dal segretario e riportata dalla “Padania”».

• Il “passaggio parlamentare”…

Appunto. Il “passaggio parlamentare” può essere di vari tipi. In questo momento si parla di una riunione comune delle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. La Russa ha detto che i dodici aerei – otto dei quali potranno «bombardare o lanciare missili» – sono già a disposizione della Nato. Frattini è d’accordo sui bombardamenti, Napolitano pure, ed è d’accordo anche il Pd, che infatti teme questa strana resa dei conti interna alla maggioranza. A un certo punto, infatti, si potrebbe trasferire la faccenda in aula. A un certo punto, si potrebbe votare. E il Pd, che è d’accordo con Napolitano e con i bombardamenti, potrebbe trovarsi nella condizione di votare col governo, mentre la Lega voterebbe contro. Solo che, anche se andasse così, può un governo stare in piedi praticando una politica estera non condivisa? Perché anche nel Pdl ci sono grosse tensioni. I cattolici, sui bombardamenti, non sono d’accordo. Sta’ a vedere che, invece di inciampare su una delle tante robette fangose che gli scagliato contro tutti i giorni, Berlusconi si troverà a cadere su una cosa seria.

• È proprio vero che s’è messo in ginocchio davanti a Sarkozy?

Beh, il presidente Sarkozy gli ha ricordato che in Francia arrivano 50 mila immigrati l’anno e in Italia solo dieci, e Berlusconi ha risposto: «È vero, ha ragione». Il presidente Sarkozy ha detto che si deve cambiare Schengen e Berlusconi, un’altra volta: «È vero, ha ragione». Il presidente ha detto, sul caso Lactalis, che ci vuole un’integrazione tra i loro grandi gruppi e le nostre imprese medie e piccole, e anche su questo il premier s’è detto d’accordo. Persino sul nucleare Berlusconi ha tranquillizzato l’ospite: non sarà fatto nessuno sgarbo a Parigi, neutralizzati i cattivoni che si stavano precipitando a votare “sì” al referendum, il progetto per le centrali sarà ripreso in mano, con somma soddisfazione dei nostri fratelli d’oltr’alpe. Forse Bossi tutti i torti non li ha. [Giorgio Dell’Arti] (leggi)

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