Paolo Conti, Corriere della Sera 28/04/2011, 28 aprile 2011
MASI LASCIA LA RAI, GUIDERA’ LA CONSAP. AL SUO POSTO FAVORITA LA CATTOLICA LEI —
Dopo una giornata di rinvii e di ripensamenti, oggi Mauro Masi, (attuale direttore generale della Rai) dovrebbe essere designato amministratore delegato della Consap dall’assemblea plenaria della concessionaria di servizi pubblici assicurativi. Ieri, dopo una prima assemblea già in calendario da tempo, tutto sembrava slittato alla convocazione dell’ 11 maggio. Ma nel pomeriggio è cambiato il quadro generale degli accordi. La presidenza rimarrà ad Andrea Monorchio e Masi verrebbe comunque designato amministratore delegato. Le sue dimissioni dall’incarico Rai verrebbero formalizzate già nel Consiglio di amministrazione di viale Mazzini, convocato per mercoledì 4 maggio. Esce di scena dagli accordi Maria Grazia Siliquini, parlamentare ex finiana ora in Iniziativa responsabile, che aveva già declinato un incarico nel Consiglio di amministrazione delle Poste. Secondo molte voci, il compenso da presidente sarebbe inferiore a quello complessivo da parlamentare. È dunque apertissima la gara alla successione di Masi. In pole position, solidamente e da molto tempo, il vicedirettore generale per le Risorse artistiche Lorenza Lei, cattolica, molto gradita ai vertici vaticani: in viale Mazzini sarebbe il primo ritorno di un capo azienda di quell’area dai tempi di Gianni Pasquarelli. E sarebbe l’esordio di una donna. Ma girano altre voci (le stesse che parlano con dovizia di particolari di un «raffreddamento» di Berlusconi nei suoi confronti). Circola il nome dell’attuale consigliere di amministrazione Antonio Verro. Di Fabrizio del Noce, ora al timone della Fiction. Di Guido Paglia, ora capo delle Relazioni esterne. Ma potrebbe anche spuntare un outsider esterno. Ieri a palazzo Chigi si è visto Mario Resca, ora direttore generale ai Beni culturali per la Valorizzazione ed ex manager Mc Donald’s, che fece parte della rosa quando venne poi scelto Flavio Cattaneo. Ma si tratta per ora soltanto di voci di corridoio. Comunque sia, oggi alla Rai si chiude l’era di Mauro Masi, tempestosa sia politicamente che aziendalmente. Il centrosinistra lo ha continuamente contestato come «normalizzatore» . Per esempio quando decise di sollevare Paolo Ruffini dall’incarico di direttore di Raitre il 25 novembre 2009 sostituendolo con Antonio Di Bella che lasciava a sua volta il Tg3. Ruffini poi ricorse alla magistratura del lavoro e venne reintegrato nel suo incarico l’ 8 giugno 2010. Durissime le sue polemiche con Michele Santoro, protagonista di una trattativa (secondo Masi) di uscita dall’azienda nell’estate del 2010: fino a pochi giorni dalla ripresa di «Annozero» , poi regolarmente ripreso, Masi parlava di accordo vicino mentre Santoro escludeva qualsiasi sua uscita. E poi, il 27 gennaio scorso, il famoso caso della telefonata di Masi in diretta da Santoro che si «dissociava» pubblicamente dal tono della puntata. Altro capitolo polemico quello del rapporto con Fabio Fazio e Roberto Saviano, nel novembre 2010, per «Vieni via con me» : il centrosinistra ha parlato di «sabotaggio» della direzione generale nei confronti del programma. Ora questa pagina della storia Rai si chiude. E se ne aprirà presto un’altra, tutta da scrivere e con mille problemi ancora irrisolti sul tavolo.
Paolo Conti