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 2010  febbraio 05 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

La Camera ha approvato la legge sul legittimo impedimento, 316 sì, 239 no, 40 astenuti (tutti dell’Udc). Non è ancora un provvedimento operante perché manca l’approvazione del Senato. Ma le polemiche sono forti. Polemiche di due tipi: l’opposizione accusa Berlusconi di continuare a varare leggi ad personam, cioè pensate solo per lui, che gli servono ad evitare i processi (due) in cui è coinvolto; il Partito democratico e l’Italia dei Valori (Di Pietro) se la prendono con l’Udc, la formazione di Casini, perché ha reso possibile quest’altra leggina slitta-processi. L’idea del ”legittimo impedimento” è infatti proprio di Casini, che ai primi di dicembre preparò un testo di un paio di articoli. È questo testo che ora, modificato, è a metà strada per diventar legge.

Perché bisogna adoperare l’espressione “legittimo impedimento”, fatta apposta per non far capir niente a nessuno?
Ma no, ci pensi un po’ e le risulterà chiaro. “Legittimo”, cioè ammesso dalla legge. “Impedimento”, cioè un ostacolo, qualcosa che ci blocca. Nel nostro caso: i giudici mi vogliono in tribunale per testimoniare o per interrogarmi in quanto imputato e io, se sono presidente del Consiglio o ministro o sottosegretario, posso rispondere: «Mi dispiace, non posso venire, ho un legittimo impedimento».

Che sarebbe?
Qualunque cosa. Una seduta in Parlamento, un consiglio dei ministri, qualunque cosa. Come lei può immaginare un capo di governo, un ministro o un sottosegretario hanno teoricamente sempre qualcosa da fare, magari l’inaugurazione di una mostra di cavaturaccioli, ma chi può dire che anche una mostra di cavaturaccioli non sia essenziale al bene del Paese? In ogni caso, il certificato che attesta il legittimo impedimento, e che verrà consegnato al giudice per giustificare l’assenza dell’imputato o del testimone, verrà preparato e controfirmato dalla Presidenza del Consiglio.

Non c’è conflitto di interessi? Il presidente del Consiglio è convocato, ma a firmare la giustificazione è la stessa presidenza del Consiglio…
Io penso che Berlusconi abbia voluto inserire nella legge un elemento beffardo. Perché si tratta, effettivamente, di una procedura beffarda, sarebbe stato alla fine meglio dare all’uomo politico con una carica istituzionale il potere di dichiararsi senz’altro impedito, rinunciando a ulteriori burocrazie. Ma in ogni caso: ricevuto il certificato relativo al legittimo impedimento, il presidente del tribunale dovrà rinviare l’incontro col suo uomo di sei mesi.

E poi basta?
No, poi il presidente del consiglio o il ministro o il sottosegretario potranno presentare un altro certificato e ottenere un rinvio di altri sei mesi. Alla fine di questi secondi sei mesi, è ammesso ancora un certificato. E si arriva a 18 mesi. Dopo di che non saranno più possibili impedimenti, ovverossia il presidente del consiglio (eccetera) dovrà rassegnarsi. Non è detto per questo che finisca davanti al giudice in 24 ore, intendiamoci. Se si parla di reati commessi nell’esercizio delle funzioni, c’è l’articolo 96 della Costituzione nel quale si prevede la possibilità di sottoporre a processo qualunque parlamentare solo previa autorizzazione della Camera di appartenenza. Ma i processi che riguardano Berlusconi si riferiscono a reati eventualmente commessi prima della sua vita politica e dunque non ricadono in questa casistica. S’intende che per tutto il periodo dei rinvii la prescrizione è sospesa.

Ma questo a Berlusconi basta? Dunque, vediamo: 18 mesi significa che, se approvassero la legge entro febbraio, il presidente del Consiglio si troverebbe senza scudo ad agosto 2011. E a quel punto?
A quel punto mancherebbe poco all’approvazione di un nuovo lodo Alfano come legge costituzionale. Ricorda il lodo Alfano? Prevedeva che la magistratura nulla potesse fare contro le prime quattro cariche dello Stato persino se queste si fossero macchiate d’omicidio. Era una legge ordinaria e la Corte costituzionale la abrogò sentenziando che una disposizione simile non poteva che essere contenuta in una legge costituzionale, poi perché creava una disparità tra i quattro immuni e il resto dei cittadini. Il nuovo lodo Alfano sarà riscritto in modo da superare questa seconda eccezione e quando entrerà in vigore terrà definitivamente al riparo le quattro cariche, compreso il capo del governo. Un’altra via potrebbe essere quella di ripristinare l’articolo 68 della Costituzione, che prevedeva l’immunità. Se nessuna di queste operazioni dovesse andare in porto si potrà ancora ricorrere alla legge sul processo breve. Il Senato l’ha già approvata, ci vorrà poco, eventualmente, ad avere il sì anche della Camera. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 5/2/2010]

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