Marco Del Corona, Le vie dell’Asia, Corriere.it, 5 febbraio 2010
EREDITA’
Nina Wang, sposata con Teddy Wang, miliardario, diventata ricchissima il giorno in cui si persero le tracce del marito, rapito nel 1990 per la seconda volta (la prima, nel 1983, si risolse con il pagamento del riscatto: 11 milioni di dollari). Nonostante possedesse immobili per un valore di almeno 4 miliardi di dollari, viveva con 400 dollari al mese, mangiava nei fast food, vestiva da ragazzetta, con minigonne scozzesi e altri abitini, portava i capelli legati in due codini, e insomma, era così pittoresca da essere soprannominata "Little Sweetie". Da quando era rimasta sola, aveva preso a frequentare corsi di feng shui, l’arte taoista che insegna a trovare il verso del mondo, per rintracciare il marito, diceva lei. Tony Chan, il suo maestro, era poi diventato il suo amante. Quando Nina morì, nel 1997, a 69 anni, Chan rivendicò la sua eredità, producendo un testamento. Il tribunale ha stabilito che il documento è falso.