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 2011  luglio 22 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Francesco Saverio Romano
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

I mercati si sono eccitati ieri per via di un piano di salvataggio della Grecia, di cui non conosciamo ufficialmente ancora nulla, ma che ha provocato una quantità di anticipazioni giornalistiche. In breve: tutte le piazze europee hanno chiuso al rialzo, con record per Milano (+3,76%), e uno spettacolare recupero del differenziale (spread) tra Btp italiani e Bund tedeschi: 249 punti base, 40 punti in meno rispetto a ieri e un centinaio rispetto ai giorni di passione della settimana scorsa e di lunedì. Se effettivamente il piano per salvare la Grecia funzionasse, decadrebbero le ipotesi di contagio alle altre economie, e soprattutto all’economia italiana. Che era la ragione più profonda delle nostre recenti difficoltà. Le anticipazioni e i pettegolezzi rispetto al piano sono fioriti in margine al vertice che si è tenuto ieri a Bruxelles, presenti i capi di stato o di governo, cioè tra gli altri Sarkozy e la Merkel e Berlusconi, arrivato con una ventina di minuti di ritardo e, secondo alcuni, con la faccia scura (ma l’unica foto che abbiamo visto lo mostra invece piuttosto sorridente).

In che consiste questo piano di salvataggio?
Potrei precipitarla in un’orga di “rollover”, “default selettivi” e “buy back”. Le risparmio tecnicalità – tra l’altro incerte – che ci impegnerebbero per uno spazio troppo superiore al consentito e mi limito a dirle quest si daranno alla Grecia un altro centinaio di miliardi, probabilmente 110. Con un interesse del 3,5% invece del 17% che richiedono adesso i mercati. E con uno scadenzario di trent’anni. Cioè avranno tempo di restituire tutto fino al 2041 o 2042.

E i 110 miliardi che avevano preso a prestito prima?
Appunto, li rimborseranno col nuovo prestito… Questo sarebbe il “rollover”. I greci emetteranno nuovi titoli e con quelli pagheranno la loro vecchia esposizione. In pratica ricompreranno bond su cui pagavano il 5,5% di interesse in tre anni con nuovi bond su cui pagheranno il 3,5% in trenta. Come ha preteso la Merkel, all’operazone parteciperanno le banche private, le stesse cioè che detengono in questo momento il debito greco. Queste banche, costrette ad accettare un 3,5 in cambio di un 5,5, ci rimetteranno. Ed è questo che le agenzie di rating chiamano “default selettivo”: il debitore, che non può far fronte a tutti i suoi impegni, sceglie di fregare qualche creditore e colpisce solo lui. È comunque un fallimento e, fino a ieri, le agenzie di rating hanno sostenuto che un percorso di questo genere sarebbe stato considerato un default e avrebbe prodotto un abbassamento del rating. Abbassando ulteriormente i rating i tassi di interesse sul libero mercato crescerebbero ancora e ben presto si potrebbe arrivare al fallimento totale del debitore. In questo caso, soprattutto le banche greche. Poiché a quanto pare si seguirà proprio questa strada, deve esserci stata, l’altra notte, qualche telefonata tra Merkel-Sarkozy-Trichet da una parte e quelli di Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch dall’altra. «Se noi facciamo così e così, voi non ci abbassate mica il rating?».

Dice di queste telefonate perché lo sa?
Lo dico perché altrimenti non mi spiego la faccenda. Non mi spiego cioè l’euforia dei mercati, dove le cosiddette mani forti sono guidate in genere da cervelli che sanno un mucchio di cose più di noi.

In che modo le agenzie di rating potrebbero essere state convinte?
È un mondo di parole, dunque è stato scelto un sistema di comunicazione che dovrebbe essere quanto mai persuasivo. La prima immagine adoperata ieri è stata quella del piano Marshall.

Che cos’è?
Dopo la guerra, il senatore americano George Marshall annunciò un piano di aiuti per risollevare l’Europa dall’abisso di macerie in cui si trovava. Fummo invasi da un fiume di dollari. Ci risollevammo, tutti quanti noi europei, e risollevando noi stessi permettemmo all’economia occidentale di mettersi di corsa. Ieri si è parlato di un piano Marshall per la Grecia, cioè un intervento eccezionale e irripetibile, per uscire da una situazione eccezionale e irripetibile. Si sostiene – in un documento riservato messo in rete dal Sole 24 Ore - che quello della Grecia è un caso unico e che le ricette di favore saranno adoperate stavolta e mai più. Promessa smentita poche righe dop le stesse condizioni – prestiti al 3,5% con possibilità di prolungamento delle rate – saranno applicati anche a Portogallo e Irlanda. Nel documento c’è anche una notizia buona per noi: il Fondo salva-stati (500 miliardi di dotazione) che fino ad ora poteva comprare bond solo al momento dell’emissione (mercato primario) potrà intervenire anche sul mercato secondario (le normali contrattazioni di tutti i giorni). Se qualcuno tenterà di vendere Btp italiani in massa, come nei giorni scorsi, il Fondo potrà comprarli evitando il crollo delle quotazioni

[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 22 luglio 2011]
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