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 2011  luglio 22 Venerdì calendario

IL PAESE INDEBITATO CHE L’EUROPA NON SALVERA’

Siamo a rischio di finire come la Grecia? Ecco una domanda che tutti si pongono. E allora cerchiamo di rispondere usando i fondamentali dell’economia, i numeri sulla base dei quali i mercati si muovono.
Il nostro debito pubblico è pari al 120 per cento del Pil, parliamo di una cifra enorme, quindi: 1.800 miliardi di euro. Per capire bene quanto sia grande, basta dire che è più della somma complessiva del debito di Grecia, Portogallo, Spagna e Irlanda. Nei prossimi cinque anni, l’Italia dovrà rifinanziare la bellezza di 900 miliardi di euro, la metà del debito complessivo. Dato che in dieci anni il Paese è cresciuto in media lo 0,2 per cento, contro l’1,1 del resto d’Europa, ridurre il debito risparmiando è difficile. Ogni anno dunque ci s’indebita per pagare gli interessi pari a 75 miliardi di euro, il 5 per cento del Pil nazionale o il 10 per cento della spesa pubblica. Ogni aumento percentuale del tasso d’interesse, cosa avvenuta questo mese, li fa crescere di ben 35 miliardi l’anno. Che significa tutto ciò? Che se i mercati decideranno di non prestarci più soldi, come è avvenuto per Grecia, Portogallo e Irlanda, non sarà possibile varare un piano di salvataggio: l’Europa unita non ha a disposizione tanto denaro.
Morale: se il governo non agisce subito, imponendo una tassa patrimoniale una tantumpesantissima dalla seconda casa in poi per ridurre il debito, rischiamo proprio di finire come i vicini greci.