FRANCESCO MOSCATELLI, La Stampa 22/7/2011, 22 luglio 2011
E la base sogna “Rifondazione leghista” - «Mi sembra di rivivere i tempi di Tangentopoli... siamo tornati quelli delle origini
E la base sogna “Rifondazione leghista” - «Mi sembra di rivivere i tempi di Tangentopoli... siamo tornati quelli delle origini. E poi mi chiedo: dov’erano tutte queste anime belle che protestano contro l’arresto di Papa quando mettevano in galera i serenissimi?». Leo Siegel, conduttore di Radio Padania, gongola. Si spinge addirittura a coniare l’espressione «Rifondazione leghista». Mordendosi immediatamente dopo la lingua. Ieri, per lui e per i leghisti più di lotta che di governo, è stata una giornata di festa. Probabilmente, però, anche ministri e parlamentari del Carroccio hanno brindato. Prova ne è che fin dal mattino Radio Padania libera (sempre fedele alla linea) ha sospeso le trasmissioni per dare spazio alle voci dei militanti. Intervallate, a mo’ di sfottò, dal discorso di Dario Franceschini - poi smentito dal voto - in cui il vicesegretario del Pd accusava i «guerrieri leghisti» di essere pronti a barattare il no all’arresto di Papa con il no al decreto rifiuti. «Sono contento perché Maroni ha fatto una cosa buona e giusta - commenta un ascoltatore - . Fa bene a smarcarsi da Berlusconi, perché quest’ometto ha rovinato l’Italia». Franco, di Varese, rincara la dose: «La battaglia della giustizia è una battaglia della Lega. Bene anche il no di Castelli alla guerra in Libia». Alle 16.30 è il turno di «Che aria tira», la trasmissione di Roberto Ortelli. «La Lega ha fatto bene a fare quello che ha fatto, dovrebbe farlo più spesso - esulta Claudio, da Trento -. È ora di finirla con questi mascalzoni». «La magistratura gioca sporco? - si chiede Luca, di Torino -. Dall’altra parte non c’era certo un angioletto... Il Pdl dovrebbe farsi un esame di coscienza». Fra i leghisti c’è anche qualche voce critica. Il conduttore, che a un certo punto cede all’Amarcord autobiografico ricordando che nel 1993 era stato lui ad acquistare la corda-cappio sventolata dall’onorevole Luca Leoni Orsenigo a Montecitorio, cerca di dare spazio a tutte le opinioni. «Abbiamo creato un precedente pericoloso. Di questo passo la magistratura farà cadere il governo» osserva Susanna da Brescia. «Ma se arrivano a raffica queste richieste cosa facciamo: le votiamo tutte?» si interroga Luca, da Pavia. Sulla pagina Facebook della radio, però, i garantisti sono in netta minoranza. Maroni è la star del giorno. «Anche noi avevamo avanzato dubbi e perplessità sull’esito del voto alla camera per l’on. Papa -scrive Massimo Prestigio -. Le prese di posizione di Bossi ci avevano messo sul chi va là, ma la ferma determinazione di Maroni ci ha fatto esultare, ci ha ridato speranza, entusiasmo e voglia di fare ancora. Un messaggio al Pdl: la Lega s’è desta, trema partito del malaffare». «Devo ringraziare Maroni per questa decisione - si legge nel post di Roberto Aru -. Era ora che si facesse qualcosa contro questo schifo. Bravo Maroni e tutti quelli della Lega che l’hanno seguito». Un altro «amico», Sandro Amici, è lapidario: «Per una volta la Lega ha fatto la Lega... spero sia solo l’inizio».