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 2011  luglio 23 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Francesco Saverio Romano
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Oslo è sotto attacco islamico. Alle 15,26 di ieri una bomba (un’autobomba?) ha distrutto la sede del tabloid norvegese “VG”, facendo forse sette vittime (altri parlano di due o di quattro). Poco dopo a Utoya, un’isola a 30 chilometri dalla capitale, è sceso da una barca un uomo vestito da poliziotto, alto, ben piantato, bianco e nordico all’aspetto, è entrato nel teatro dove era in corso un meeting di giovani laburisti, ha aperto il fuoco con la mitragliatrice e ucciso quattro o forse sette o forse addirittura venti persone. La polizia lo ha preso, e quindi su questo fatto del terribile pomeriggio di ieri sarà forse possibile capire qualcosa di più. Sull’attentato alla sede di “VG”, che ha pesantemente coinvolto anche la palazzina di fronte, dove hanno sede parecchi ministeri, si sa invece ancora poco. È stato rivendicato dal gruppo terroristico Ansar al-Jihad al-Alami. Sul forum jihadista Shmukh è apparso un messaggio in cui gli attentati di Oslo sono collegati alla presenza norvegese in Afghanistan e agli insulti al profeta Maometto.

Le vignette contro Maometto non erano uscite in Danimarca? Che c’entra Oslo?
Teymoor Nabili, corrispondente da Olso per Al Jazeera, ha raccontato su Twitter che il quotidiano “Aftenposten” ha ripubblicato alcune delle vignette. Sa che da quella follia sono passati sei anni? L’attentato al centro della città è stato devastante. Sono andati in frantumi tutti i vetri, la gente è fuggita, nell’asfalto si sono aperte voragini… Nel dubbio che non si sia trattato di un’autobomba ma di un ordigno collocato da qualcuno nel palazzo, e che magari non si tratti di un solo ordigno, ma di parecchi, la polizia ha ordinato l’evacuazione di alcune zone del centro e soprattutto dell’area intorno intorno alla sede della televisione Tv2, la cui redazione è stata chiusa. Fino a tarda sera gli artificieri hanno scavato alla ricerca di altro esplosivo. La stazione centrale è stata sgomberata e chiusa per permettere l’ispezione di binari, convogli in sosta, sale d’attesa e altri spazi pubblici. La tesi dell’autobomba, non ancora certa, è avvalorata dalla testimonianza di un ufficiale di polizia che, controllando le telecamere di sorveglianza, ha visto passare, un istante prima dell’attentato, una grande macchina bianca. La tesi della bomba collocata in qualche punto strategico del palazzo è supportata da un pacco sospetto che sarebbe stato recapitato ieri nella redazione di Tv2.

Gli islamisti in genere non agiscono attraverso i pacchi bomba. Dell’autobomba dovrebbero esserci tracce. È assolutamente escluso che non si tratti di uno shahid che s’è fatto saltare in aria in un punto strategico?
Non ne ha parlato nessuno e se la dinamica fosse questa sarebbe la prima volta in Europa. In questo caso, si tratterebbe di un fatto davvero enorme.

Se di fronte a VG ci sono tanti ministeri, perché escludere che si tratti di un attentato alle forze politiche norvegesi? Magari al primo ministro?
Si tratterà di capire se c’è un nesso tra la sparatoria nell’isola Utoya e l’esplosione al centro di Oslo. Il nesso potrebbe esistere: il primo ministro norvegese, Jens Soltenberg, un ex giornalista di 52 anni che governa la Norvegia dal 2005, è un laburista ed era atteso a Utoya. Dove però non si è fatto vedere. Adesso è nascosto in un luogo che la polizia tiene segreto, a conferma che una pista tutta politica non è esclusa in partenza. Soltenberg ha comunque detto di star bene e che, per quanto ne sa, neanche i ministri hanno subito danni. Secondo il quotidiano “Dagsbladet” l’obiettivo degli attentatori era il ministero del petrolio, che sta proprio di fronte a “VG”. Al piano del ministero si è effettivamente sviluppato un incendio.

La rivendicazione è credibile?
È credibile soprattutto se Ansar al-Jihad al-Alami, la sigla della rivendicazione, è in qualche modo collegabile al noto gruppo curdo Ansar al-Islam, fondato dal mullah Krekar che opera proprio a Oslo e che un procuratore ha accusato di terrorismo la settimana scorsa. È seguito un ordine di espulsione che potrebbe essere eseguito nelle prossime settimane. La possibilità che gli attentati di ieri siano una ritorsione per questa vicenda è piuttosto concreta.

Krekar è un personaggio importante?
Importante e noto da molti anni. È un wahabita, la setta più fondamentalista tra quelle fondamentaliste. Noto già dai tempi in cui predicava nella città curda di Ain Kawa: negozi chiusi durante la preghiera, donne rigorosamente col burqa, niente parabole, niente musica strumentale, via le foto femminili dai prodotti importati. A Oslo ha predicato la jihad e promesso la vittoria dell’Islam se non altro per quest che i cristiani fanno pochi figli e i musulmani tanti. Siamo destinati a sparire senza bisogno che ci ammazzino

[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 23 luglio 2011]
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