Luca Cardinalini, il Fatto Quotidiano 23/7/2011, 23 luglio 2011
MISTER A 72 ANNI PER “LA GENTE DEL QUARTIERE”
Dopo Guardiola e Villas Boas, new entry nella lista degli allenatori emergenti, ecco mister Mario Fiorini, fresco di patentino debutto previsto a settembre sulla panchina dell’Ammeto (seconda categoria umbra). Età: 72 anni, però ben portati.
Mario ha fatto per una vita l’operaio e il giocatore, dilettante ovviamente , giocando un milione e duecentomila partite con le maglie della Nestor Marsciano “e del Fratta Todina” (che sta dieci curve più in là), poi dieci anni di pausa e infine una trentina da allenatore di tutte le categorie giovanili (pulcini, giovanissimi, allievi, juniores). Di più non poteva, visto che le regole federali glielo impedivano: per ottenere il patentino di “terza categoria”, infatti, c’era un limite di età e Mario era sempre fuori di… un anno. Il tetto era a 45 anni? Lui ne aveva 46. Spostato a 50 o a 55? Lui era a 51 o 56, e così via. Una rincorsa infinita.
Dopodiché, i sogni qualche volta si avverano. E quando ormai aveva abbandonato ogni speranza di poter allenare una “prima squadra”, ecco a giugno la “liberalizzazione”: via i limiti di età, tutti dentro, basta aver superato un corso di un mese.
Superato il corso, Mario sul mercato ci resta non più di qualche minuto: “Abito ad Ammeto, un quartiere di Marsciano, e il presidente, Alvaro Pescatori, mi ha chiesto subito se volevo prendere le redini della squadra, che l’anno scorso ha evitato la retrocessione in terza categoria ai play out”.
Quanto costi, Mario? “Con il patentino si dovrebbe fare un piccolo contratto, ma ci siamo messi d’accordo, anche se le cifre non mi va di farle”. Prova… “300”. Trecento cosa? “Trecento euro al mese”. Obbiettivo stagionale? “Riportare la gente del quartiere a vedere le partite”. Soddisfatto del mercato? “Purtroppo non siamo riusciti a tenere Fiorini, attratto dalle sirene del Fratta Todina”. È tuo nipote? “Sì”. E poi? “Abbiamo qualche difficoltà a trovare i fuori quota, quest’anno devono giocare tre ragazzi del 1992, credo molto in Edoardo Gennari”. Tu eri già in pensione, quando questi nascevano. “Possono essere i miei pronipoti”. Modulo di gioco preferito: “Sulla carta prediligo un 4-3-3, ma chi c’è e chi arriva prima, gioca”. Il motto? “Il Barcellona insegna: puntare sui giovani”.
Detto da Mario, è un virtuosismo. Ps. Ah, dimenticavamo. L’Ammeto è recidivo perso. Due anni fa, con il portiere titolare squalificato per le prime tre giornate per via di una scazzottata di fine stagione, arruolò il dottor Lamberto Boranga, 67 anni. A suo modo, anche lui un fuori quota.