Angela Frenda, Io Donna 23/7/2011, 23 luglio 2011
ONORA IL PADRE (DOPO IL TEST)
Fino al 1975 erano solo “i figli illegittimi”. Oggi hanno gli stessi diritti di quelli riconosciuti. Però il problema, delicato, resta: di chi, a un certo punto della sua vita, decide di mettersi alla ricerca del vero padre. Si calcola che, in Italia, quasi un bambino su dieci non sia figlio del padre che lo ha allevato. E, non a caso, il numero delle richieste per il riconoscimento di paternità è aumentato vertiginosamente. Secondo i dati del ministero della Giustizia, in testa c’è Milano (60 cause l’anno), seguita da Venezia (41), Napoli (37) e Bologna (34). D’altronde, sono cambiati i costumi: per una donna dichiarare di avere avuto un bambino fuori dal matrimonio non è più uno scandalo. E per gli uomini, grazie al test del Dna, è tutto meno faticoso.
Ma a fare notizia, oggi come ieri, sono soprattutto i Pvb, i tanti "padri vip birichini". Due figli naturali per il golfista Tiger Woods. Quattro per l’attore Jack Nicholson. Poi c’è Alberto di Monaco: l’ipotesi di un terzo figlio illegittimo, concepito dal principe mentre era fidanzato con l’attuale moglie Charlene Wittstock, ha immalinconito le loro nozze. Arnold Schwarzenegger: alla notizia di un terzo figlio illegittimo avuto dall’ex Terminator (stavolta con una governante latina) la moglie, Maria Shriver, ha chiesto il divorzio. Non ha battuto ciglio, invece, l’attrice Salma Hayek, moglie del magnate del lusso François Pinault quando ha scoperto che il marito aveva avuto un figlio dalla top model Linda Evangelista.
Il mondo del calcio, quanti casi: dai figli di Ronaldo e Paulo Roberto Falcão, a Diego jr, il bambino che nel 1990 la napoletana Cristiana Sinagra annunciò di avere avuto da Diego Armando Maradona. Il campione argentino non ha mai voluto sottoporsi al test del Dna e ha riconosciuto Diego jr solo da poco. L’esito, però, non sempre è scontato.
Spesso, soprattutto quando in ballo ci sono eredità importanti, come nel caso Revelli-Caracciolo, si scatenano feroci guerre legali. È stato così per l’attore Eddie Murphy, che ha dato il suo cognome alla figlia avuta dall’ex Spice Girl Mel B solo dopo il test del Dna. O per Vittorio Sgarbi: sei figli, tre riconosciuti e tre aspiranti. Meglio è andata a Mazarine Mitterrand: il padre, l’ex presidente della Repubblica francese François, pur avendola tenuta segreta, l’ha riconosciuta. La ricerca del vero padre spesso nasce dalle madri che si rivolgono al Tribunale dei minorenni per obbligare il padre naturale a riconoscere e mantenere il figlio non voluto. Ma c’è anche chi, come Alice, 30 anni, si è affidata a un investigatore: ha ritrovato il padre. Meno bene è andata a Francesco, 15 anni: dopo le domande a scuola sul perché portasse il cognome della mamma, ha convinto quest’ultima a far causa al vero padre.
Ma come funziona questo procedimento? Spiega Anna Galizia Danovi, avvocato, esperta di Diritto di famiglia: «L’articolo 270 del Codice civile dispone che "l’azione è imprescrittibile riguardo al figlio e, se questi muore prima che sia iniziata, può essere promossa dai suoi discendenti". Se è un minore, il giudice può nominare un curatore. Sono in aumento i casi di richieste avanzate da 40/50enni, magari nei confronti degli eredi del defunto presunto padre. Un maggiore interesse dovuto, credo, alla prova del Dna: ora è possibile avere la certezza sullo stato. Il rifiuto di sottoporsi al test conduce comunque alla pronuncia di dichiarazione giudiziale di paternità». E i tempi? «Sono sempre lunghi: occorrono tre gradi del giudizio, non essendo esecutiva la sentenza. Solitamente il giudice di primo grado dispone la consulenza tecnica d’ufficio a esito della quale è più facile che la parte soccombente desista dal procedere anche perché i costi lievitano in base alla durata del processo».
Una scorciatoia, per molti: su internet sono centinaia i laboratori che offrono il kit per il test di paternità dai 200 euro in su. Farlo è facile: a casa arriva un pacco anonimo con i due tamponi per la saliva, che vanno strofinati nella bocca del genitore e del figlio. L’esito si ha in 48 ore, risultato attendibile al 99,9 per cento. In Italia, perché sia valido in Tribunale, il prelievo deve essere eseguito in uno dei 15 istituti autorizzati. La tariffa media è tra 600 e 900 euro. Un fenomeno in crescita, come conferma Carlo Robino, genetista a Torino e medico legale dei casi Cogne e Garlasco: «Di test genetici nel laboratorio dell’Università ormai ne facciamo tanti. Nel ’97 le richieste erano una al mese. Ora una al giorno. Anche di privati». Non tutti i Paesi europei però hanno le stesse regole. La Francia, per esempio, ha vietato i test di paternità senza autorizzazione del giudice. In Germania, dove si eseguono almeno 20 mila test segreti all’anno, da aprile 2008 la legge consente di chiedere l’esame anche contro la volontà del partner. In Gran Bretagna, dove il 25 per cento degli uomini, secondo il Guardian, non sarebbe il padre biologico del proprio figlio, è reato il possesso senza consenso di materiale corporeo per il test del Dna.
Da noi, nel febbraio 2006, è nato persino un forum dei figli naturali (figlinaturali.forumer.it), creato da un 50enne di Massa Carrara, riconosciuto in età matura dal padre. Testimonial: Manuela Villa, figlia illegittima, poi riconosciuta, del "reuccio" della canzone Claudio Villa. Quando ha vinto L’Isola dei famosi, la prima dedica è stata per lui.