Francesca Serra, la Repubblica 22/7/2011, 22 luglio 2011
RIVOLUZIONI SESSUALI E UTOPIE DI UN GURU
Dobrzcynica era un villaggio polacco che alla fine dell´Ottocento si trovava ai limiti orientali dell´impero austro-ungarico e che oggi è in Ucraina. Qui nel 1897 nacque Wilhelm Reich, paladino del sesso ricreativo. Non in senso volgarmente edonistico: Reich voleva addirittura "ricreare" il mondo attraverso il sesso. Era un "cattivo" allievo di Freud e diventerà un guru del Sessantotto. Se ne riparla oggi sui giornali di tutto il mondo in occasione dell´uscita di un librone di cinquecento pagine che Christopher Turner ha dedicato alla tragica ed esilarante storia di Wilhelm Reich, col titolo Adventures in the Orgasmatron: How the Sexual Revolution Came to America (Farrar, Straus and Giroux).
La storia è tragica perché Reich, dopo essere fuggito dalle persecuzioni dei nazisti, muore d´infarto nel 1957 in un carcere americano, dov´era stato rinchiuso a causa delle sue oltranziste idee ricreative. Ma è anche esilarante: perché quest´uomo singolarissimo e geniale arriverà a incontrare anche gli extraterrestri, all´esistenza dei quali credeva fermamente; avrebbero desertificato la terra, impossessandosi del pianeta, se lui stesso non avesse provveduto a fermarli nel bel mezzo dell´Arizona, come spiega nel libro Contact With Space. Una parabola romanzesca, che ha fondamentalmente a che fare con il concetto di energia. Anche qui: siamo nel cuore del Novecento, delle sue più potenti mitologie. Senza energia l´homo technologicus del secolo scorso non esisterebbe; basta un blackout e si torna nelle caverne. Ma l´energia è anche quella cosa che dall´Illuminismo in poi non ha più smesso d´influenzare le scienze della vita, alla ricerca di spiegazioni non più meccaniche ma dinamiche.
Reich credeva che il mondo si sarebbe salvato attraverso una grande scarica di energia. Trovò presto un nome da dare a questa liberatoria botta di vita (ma già i libertini del Settecento in fondo l´avevano fatto; il marchese de Sade l´aveva capito meglio di tutti): il nome giusto era Orgasmo. Lo scoppio nei cieli dell´esperienza psicanalitica che si porta via tutto: ansie, nevrosi, tabù. Spogliarsi della corazza emozionale e correre nudi verso Woodstock. Ricongiungersi alla stessa forza sessuale che sta dietro alle aurore boreali, agli uragani, al moto dei corpi celesti e alla forma delle galassie. Rigenerarsi come fanno le nuvole, altro cavallo di battaglia di Reich che s´inventò uno strumento chiamato cloud buster per produrle o dissolverle a piacimento.
L´acchiappanuvole venuto dall´impero austro-ungarico era per di più comunista. Non ci volle molto perché l´FBI si mettesse sulle sue tracce, senza mollarlo più: chissà cosa temevano che acchiappasse con le sue macchine visionarie. Quali fantasmi, o quali realtà. Di certo l´Orgone Energy Accumulator, un box di legno grande quanto una cabina del telefono, spopolava tra gli intellettuali come fosse un favoloso dispositivo anarchico, una meravigliosa testa d´ariete del contropotere. Orgasmo per tutti era diventato il nuovo vangelo della rivoluzione. Senza sapere che il futuro di quell´utopia era un incubo: l´orgasmo a comando e il sesso in pillole da somministrare come ai polli in batteria, per il relax di grandi e piccini. Il nostro grande parco, a pagamento, di ricreazione sessuale.