Domenico Castellaneta, il venerdì di Repubblica 22/7/2011, 22 luglio 2011
LATINO
La messa in latino liberalizzata da Benedetto XVI col motu proprio Sommorum pontificum. Il prete celebra di spalle al pubblico, l’eucarestia si riceve in ginocchio, l’omelia è contenuta in cinque minuti, poi una preghiera d’invocazione a San Michele Arcangelo, infine il Vangelo di Giovanni («...e il verbo si fece carne»). Canti gregoriani, niente strumenti musicali moderni, molti silenzi (Domenico Castellaneta, il venerdì di Repubblica 22/7).
GUSTI «Ho sempre trovato molto suggestiva la messa in latino, più adatta al raccoglimento, meno dispersiva, sicuramente preferibile, per i miei gusti» (Marco Travaglio) (ibidem).