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 2010  giugno 20 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Giancarlo Galan
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

La Lega riunisce i suoi oggi a Pontida (provincia di Bergamo) per la tradizionale manifestazione-cerimonia che dura da vent’anni. Il primo raduno fu indetto infatti il 20 maggio del 1990 e ci andarono in seimila, cosa che parve un gran successo. Oggi è previsto l’arrivo di 200 pullman, 500 volontari sono al lavoro da parecchi giorni perché tutto si svolga senza incidenti, sul palco con Bossi ci saranno parlamentari, sottosegretari, ministri e, per la prima volta, due governatori di importanti regioni del Nord (Piemonte e Veneto). Bossi parlerà da una tribuna gigantesca sormontata dalla scritta “Fratelli sul libero suol” e al riparo della statua alta dieci metri di Alberto da Giussano, l’uomo che, per respingere l’invasione del Barbarossa, riunì nel 1167 i comuni del Nord in una Lega e fece pronunciar loro il celebre giuramento che oggi sarà rinnovato. Il pratone del raduno risulta dimezzato rispetto a quello delle origini: ci hanno costruito un supermercato e i leghisti hanno salvato la parte residua con una colletta. Da questo pratone partirà la campagna d’informazione sul federalismo demaniale, l’unico i cui decreti attuativi siano stati emessi. Verranno distribuite alcune migliaia di copie dell’ultimo numero di “Lega Nord Flash” dove si spiega la procedura per cui «i beni vanno al territorio».

• La partita dell’Italia la vedranno o no? Tiferanno per gli azzurri o no?
Il raduno finisce alle due. Il tempo per la partita ci sarebbe. Sul tifo ha parlato il sindaco di Pontida, Pierguido Vanalli, leghista e deputato tra i più presenti alla Camera (è mancato solo il 4% delle volte). Ha detto che l’incontro con la Nuova Zelanda non potrà vederlo, perché ci sarà da fare per rimettere a posto il pratone. Però, avrebbe tifato Italia. È addirittura romanista e si morde le mani per non aver visto il gol di De Rossi l’altra volta. Ha spiegato così la sua passione per i giallorossi: «Da bambino tifavo il Milan. Il mio grande idolo, però, era Nils Liedholm. Così, quando nel 1979 il Barone si trasferì alla Roma, idealmente decisi di seguirlo. Ai miei compagni di partito che mi prendono in giro (Bossi compreso) rispondo sempre: meglio romanista che interista!». È anche iscritto al Roma Club di Montecitorio.

• Si sa qualcosa del discorso di Bossi?
Si sa che farà un discorso politico-politico, entrando di striscio nelle due grandi questioni di adesso, la manovra e la legge sulle intercettazioni. La manovra, per il leader leghista, è fonte di imbarazzo: Tremonti è il pidiellino più vicino alla Lega, un quasi-bossiano che adesso è messo sotto accusa proprio dalla periferia e anche dai due governatori di Piemonte e Veneto. È probabile che il Senatùr dica su questo che non bisogna far pagare ancora le regioni virtuose, quelle che spendono bene i soldi del popolo. Cioè, spingerà ancora una volta sulla contrapposizione Nord-Sud, il Nord lavoratore e che paga le tasse, il Sud assistito e che evade. Quanto alla faccenda delle intercettazioni, Bossi – facendo sorprendentemente asse con Fini – ha stoppato il Cavaliere e probabilmente seppellito il provvedimento. Anche se Berlusconi insisterà perché il Parlamento approvi comunque qualcosa, il disegno di legge ne risulterà talmento svuotato da risultare pressoché superfluo.

• Che differenza c’è tra la Lega di una volta e quella di adesso?
Beh, i numeri innanzi tutto. Quelli erano poche migliaia e il partito veniva guardato da tutti gli altri politici con un misto di incredulità e sufficienza. La Lega s’è fatta strada senza quasi andare in televisione, prima coagulando una rabbia generica, una protesta indifferenziata, poi raccogliendo sul territorio umori e bisogni concreti della gente qualunque, specialmente del Nord.

• E la scissione? Ci puntano ancora o no?
Bossi ha saputo modulare anche il messaggio complessivo. Si è passati dalla mitologia della Padania resa indipendente dall’Italia, al discorso sulla devolution, con i due parlamenti uno per il Nord e uno per il Sud. Adesso siamo al federalismo, cioè a un’articolazione concreta della nostra amministrazione e della nostra vita civile. È il passaggio più delicato di questo cammino ventennale.

• Perché?
Anche se la riforma è passata e si tratta di emanare solo i decreti attuativi, esistono dei costi iniziali di realizzazione che forse non ci possiamo permettere. Fini batte molto su questo punto con l’obiettivo di spezzare l’asse tra la Lega e il Cavaliere. Solo che Bossi non può più permettersi di mancare l’obiettivo e questa è la ragione per cui si tiene stretto il Cavaliere. Il quale a sua volta non può fare a meno di lui per neutralizzare le insidie del presidente della Camera. Una partita tutta da vedere, di cui il discorso di oggi potrebbe costituire un momento non irrilevante. (leggi)

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