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 2010  giugno 20 Domenica calendario

IL TRADIMENTO NEL NOSTRO DESTINO

Poiché coloro che amiamo non ci bastano, li tradiamo con coloro che non amiamo, tentava di spiegare il gelosissimo Marcel Proust. L’estate,con l’aumento del tempo libero e l’esposizione dei corpi registra sempre un aumento di una trasgressione già di per sé molto diffusa. E, a riabilitarla sono inaspettatamente due donne: Gemma Gaetani, in un vivace, paradossale saggio che mescola audacemente l’alto col basso, il marchese de Sade e Vasco Rossi e, in un altro frizzante pamphlet, Maria Roccasalva.
C’è chi tradisce sfacciatamente come D’Annunzio, che consumava l’adulterio mentre la sua compagna, la contessa de Golubev, cercava di scalare il cancello di casa. Molto spesso però i traditori non sono per questo meno gelosi, come Guillaume Apollinaire che, pur approfittando di ogni occasione, sorvegliava l’amata Marie Laurencin.
Il tradimento non conosce confini culturali. Un’emblema dell’avanguardia come Man Ray venne abbandonato per la sua grande, quanto giustificata gelosia per la sua allieva, l’irresistibile fotografa Lee Miller. Baudelaire si lasciava magnanimente ingannare dalla sua compagna, purché lo facesse a pagamento. In fondo era pur sempre un’ex prostituta, ma esplodeva quando lo faceva con una persona detestabile, come il suo parrucchiere. Albert Camus invece non sopportava che la moglie si concedesse al suo medico in cambio della droga.
Ma esistono anche coniugi più indulgenti.
La moglie di Aldous Huxley arrivava a mandare alle protagoniste delle avventure del marito, un libro ricordo con dedica. Meno coerente, la consorte di Vladimir Nabokov sosteneva di tollerare tutto stoicamente, ma a volte travolgeva il debole scrittore con memorabili scenate. Salvo poi negare tutto.
Alcuni acquistano con l’età una certa tolleranza. Alexandre Dumas, dopo avere sorpreso la moglie con il suo migliore amico, era rimasto turbato dallo squallore dello spettacolo: lei grassa col trucco sfatto e lui magro e invecchiato. Quindi invece di ucciderli, come temevano, li aveva messi a letto e si era immerso, per consolarsi, nella stesura di un capitolo del Conte di Montecristo. Inutile dire che i fedifraghi non avevano chiuso occhio, terrorizzati dal gigantesco romanziere, che scriveva a pochi metri da loro. incredibile il castello di bugie cui è costretto chi trasgredisce. L’inflessibile Maurice Barrès, per giustificare le somme spese per l’amante, aveva convinto la moglie che «Le Figaro» si facesse pagare per ogni suo articolo. Più preparata Sarah Bernhardt: aveva una cameriera per smistare gli amanti, in modo da evitare incontri pericolosi. Ma in fondo per lei l’amore era «un colpo di reni e un colpo di spugna».
Gemma Gaetani esorta ad approfittare di qualsiasi luogo, perfino di un cimitero, per trovare compagni di piacere. da poco uscito il delicato racconto dell’ultima amante di Emil Cioran, Per nulla al mondo. Un amore di Cioran, di Friedgard Thoma (l’Orecchio di Van Gogh, a cura di M. Carloni, pagg. 140,
14,00) – in cui non viene però riportato il pettegolezzo secondo cui il filosofo amava fotografarla discinta tra le tombe del Père-Lachaise. Il vero dramma del tradimento sta però nel fatto che, se non si vuole essere scoperti, bisogna rinunciare alla vanitosa soddisfazione di vantare la propria conquista. Si perde così almeno metà del godimento. D’altronde anche Jean-Paul Sartre,teorico della coppia aperta con Simone de Beauvoir, ammetteva che spesso mentire è la soluzione migliore.
Ma il dono più bello è quello di non vedere. Molti anni dopo la scandalosa morte del presidente francese, Félix Faure,trale braccia dell’amante,la vedova continuava a ripetere tra le lacrime: «Io che ho avuto un marito così bello e così fedele!».