Nicholas Farrell, Libero 20/6/2010, 20 giugno 2010
CHURCHILL SENZA SIGARO PER LA FOLLIA DEI SALUTISTI
Il nuovo comunismo si chiama political correctness e questa volta cancella la libertà dell’uomo non attraverso il possesso dei mezzi di produzione ma attraverso il modo di vivere del cittadino. Si manifesta in particolare nella creazione di gruppi di ”vittime” con diritti privilegiati e l’impostazione di divieti per la maggioranza nel campo del consumo. Ora da Londra arriva la notizia che hanno tolto digitalmente il sigaro dalla bocca di Sir Winston Churchill nella foto sopra l’entrata del museo ”Britain at War” nel sud est della capitale inglese.
Questa dopo la notizia dell’altro ieri da Bruxelles che ha deciso di mettere un avviso, come quello del ”il fumo uccide” su un pacchetto di sigarette, sui vasi della Nutella perché ingrassa. La direttiva è passata solo grazie al voto di un euro-deputato dell’Italia dei valori (ma che valori!). Che Dio ci salvi. Churchill senza un sigaro cubano in bocca sarebbe come Travaglio senza la trascrizione di una intercettazione telefonica in tasca. E diciamolo: la Nutella non si tocca, anche se mille volte superiore la Marmite (versione inglese ma salata). Uno dei bersagli principali dei reggimenti mostruosi dei politicamente corretti of cour-
se è il fumatore. Hanno deciso: se il cittadino indifeso e così vulnerabile, poverino, vede un personaggio famoso che si gode un bel sigaro o sigaretta ci casca pure lui.
Ho quattro figli piccoli, tre femmine e un maschio. Il maschio si chiama Francesco Winston. Sì, proprio così. nato il 26 di luglio e quest’anno compie i 5 anni. Se fosse nato il 29 (giornata della nascita di Mussolini) non avrebbe cambiato nulla. Cioè: Francesco Benito Farrell mai al mondo. Ho tanto rispetto per il Duce perché a me interessa la verità storica e non la falsa propaganda. Ed è grazie al Duce che sono venuto a vivere in Romagna, a Predappio, 12 anni fa per scrivere una sua biografia. Ma rispetto molto di più Churchill. E Churchill fumava in continuazione e non solo. Beveva come una fogna. Ma era uno statista alla Maradona. Ha salvato l’Inghilterra e così ha salvato la civiltà. Fumava solo Havana che aveva scoperto
da giovane soldato a Cuba. Ne fumavatrai6ei10algiorno.Enella sua casa di campagna, Chartwell, nella contea di Kent, ne teneva parecchie migliaia. Mentre contemplava li lasciava spegnere e mentre scriveva i suoi discorsi meravigliosi li masticava. E alzava il gomito. Che uomo. Champagne e whisky in particolare ma anche vino. Appena in piedi la mattina ingoiava con la colazione il primo calice di champagne della giornata. E così via. «Nessuno alcolizzato potrebbe consumare così tanto» hanno detto. Durante la Seconda guerra mondiale il re Giorgio V decise di smettere di bere per dare buon esempio alle truppe inglesi. Churchill invece liquidò l’idea come pazza e disse pubblicamente che non avrebbe seguito l’esempio del re. Beveva una bottiglia di champagne al giorno minimo, spesso due, più due o tre whisky la sera, e poi due o tre brandy. Disse una volta al re dell’Arabia saudita
che la sua regola numero una della vita fosse: «Bere prima, durante, e dopo i pasti». A Bessy Braddock che lo beccava barcollando una sera e l’aveva accusato di essere ubriaco ha replicato: «Lei, signora, è brutta, ma domani mattina sarò sobrio». Sembrava, però, malgrado tutto ciò, sempre sobrio. Ma teneva l’alcool benissimo, in gran stile inglese. Sicuramente mangiava troppo e non andava mai in palestra anche se come me da giovane era molto sportivo. Era come lo sono io, una figura d’odio perfetto per il mondo politicamente corretto.
Ma vi rendete conto voi italiani che date dell’ubriaco a chiunque beve due calici di Sangiovese al giorno come siete messi? Voglio dire: è solo grazie a questo ubriacone inglese che il mondo libero ha vinto la Seconda guerra mondiale! Hitler invece non beveva mai e odiava il fumo. Lo stesso, Mussolini. Io, invece, bevo e fumo come Churchill. Nel bene e nel male. Ma sono cazzi miei. mio diritto, no? Ma di una cosa sono sempre più sicuro: ho fatto solo bene chiamare il mio figlio maschio Winston. La libertà vuol dire anche la libertà di fumare a bere in pace. Evviva il Sangiovese. Evviva Winston.