Antonella Sparvoli, Corriere della Sera 20/06/2010, 20 giugno 2010
COME MANGIARE IN AEREO: LE REGOLE PER VOLARE LEGGERI
Per affrontare al meglio un viaggio in aereo, soprattutto se si tratta di un volo intercontinentale, vale la pena di non trascurare l’alimentazione. Semplici accorgimenti prima, durante e dopo il volo possono, infatti, aiutare a vivere meglio la trasferta e ad aiutare il nostro organismo ad adattarsi al nuovo fuso orario contrastando la sindrome da jet lag, ovvero quel senso di malessere caratterizzato da irrequietezza, irritabilità, senso di stanchezza, talvolta stitichezza. Tutto dipende da come reagisce l’organismo al cambiamento del fuso orario e alla direzione in cui si viaggia. Volare verso Est equivale a correre indietro nel tempo e questo può rappresentare un problema per il nostro corpo, costretto a ripercorrere a ritroso i ritmi del suo metabolismo, che sono sì elastici, ma fino a un certo punto. Qualche disagio si avverte comunque anche viaggiando in direzione Ovest.
«Se si deve affrontare un volo breve di due o tre ore’ chiarisce Giuseppe Fatati, presidente dell’Associazione italiana dietetica e nutrizione clinica – non sono necessarie particolari precauzioni se non quella di evitare di abbuffarsi prima della partenza. Eventuali turbolenze in volo o il mal d’aria potrebbero avere ricadute più negative dopo un pasto pesante».
Qualche accorgimento in più potrebbe, invece, servire a chi deve affrontare un lungo volo intercontinentale. «Per facilitare l’adattamento al nuovo fuso orario è utile nei giorni precedenti la partenza frazionare di più i pasti nella giornata e mantenersi leggeri – suggerisce Fatati ”. Una volta in volo è invece consigliabile attenersi al programma di pasti offerto dalla compagnia aerea, pensato in genere proprio per agevolare l’adattamento dell’organismo al fuso della destinazione».
I menu variano molto da una compagnia aerea all’altra e in base alla lunghezza del viaggio. «La scelta dei piatti offerti in volo è ovviamente legata anche ad aspetti logistici e di costi e questo, per esempio, spiega perché, se il volo è breve, è più difficile che venga organizzato un pasto caldo’ fa notare Michele Carruba, direttore del Centro di studio e ricerca sull’obesità dell’Università di Milano ”. A volte può, inoltre, capitare che i pasti non siano bilanciati dal punto di vista nutrizionale. In generale questo fatto non rappresenta un grosso problema e comunque si può facilmente rimediare col pasto successivo, una volta giunti a destinazione: se, per esempio, in volo è stato servito un pasto iperproteico, nel pasto successivo conviene dare la precedenza ai carboidrati complessi, come quelli di pasta e riso. Diverso è il caso di chi viaggia in continuazione per motivi di lavoro: meglio ragionare su quello che si mette sotto i denti e non mangiare tutto quello che viene proposto».
Se poi si vuole salvaguardare la salute del proprio stomaco meglio non "pasticciare" mentre si è in aereo, come ricorda Fatati: «Conviene evitare di mangiare stecche di cioccolato o altre leccornie comprate al duty free shop, non attingere dai vassoi altrui, evitare salse cremose e piatti troppo grassi ed elaborati».
Ultima regola: durante il volo bere molto per mantenere una corretta idratazione. «L’acqua è l’ideale, ma ci si può concedere anche un bicchiere della propria bibita preferita’ dice Carruba ”. Col vino è meglio andare cauti: in volo ci si muove poco e l’alcol viene metabolizzato più lentamente. Al massimo un bicchiere».
Chi soffre di malattie particolari è bene che avverta il personale di bordo. «Per esempio, chi ha il diabete potrebbe avere bisogno di pasti aggiuntivi – segnala Fatati ”. Oltre a portare a bordo l’insulina o i farmaci ipoglicemizzanti necessari per la trasferta, il diabetico farebbe bene ad avere sempre con sé un piccolo spuntino e a ricordarsi di bere spesso, perché la disidratazione aumenta il rischio di crisi ipoglicemiche».
Infine, qualche indicazione per chi ha bimbi piccoli: in alternativa al cosiddetto "baby meal" si può portare, nel bagaglio a mano, quanto necessario a nutrire il piccolo per la durate del viaggio, a patto di non superare il litro di liquidi. Via libera, quindi, a confezioni piccole di latte in polvere, omogeneizzati e succhi.
Antonella Sparvoli