
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Bagnone, il paese che ha vinto al Superenalotto, è diventato di gran moda. Ieri parecchi turisti hanno rinunciato al mare per visitarlo, in particolare per andare in pellegrinaggio al bar Biffi, sotto i portici medioevali. Qui non solo è stata giocata la fatale schedina da due euro, ma il titolare dell’esercizio, Vanni Simonetti, gran cercatore di funghi, e sua moglie Anna Maria Campini sanno addirittura il nome e il cognome del fortunato. Raccontano che costui li ha chiamati al telefono per ringraziarli. E loro, commossi, gli hanno giurato che non ne sveleranno mai l’identità.
• Ma se il nome e il cognome stavano già su tutti i giornali. Ugo Qualcosa...
Ugo Verni, single, 40 anni, operaio in una cooperativa agricolo- forestale. Sì, in un primo momento tutti giuravano che fosse lui: sabato sera stava al bar Biffi ad aspettare Siena-Milan e quando l’annunciatore ha letto i numeri della sestina s’è messo a far salti di gioia. Poi è scappato via. Perciò quando s’è saputo che la schedina era stata giocata proprio a Bagnone, tutti hanno pensato a Verni. Invece ieri tutti garantivano che non era lui. S’è parlato di un divorziato quarantasettenne, impiegato in un ente locale, appassionato di lavori agricoli...
• Che succede a uno che ha vinto una somma simile? Secondo me fa bene a restarsene nascosto.
Fa bene, sì. Non per il fisco (la vincita è esente, dato che tutto quello che bisognava pagare di tasse è stato già versato al momento della giocata), ma per tutti quelli che si precipiteranno a chiedergli i soldi. Guardi, il sindaco Gianfranco Lazzeroni ha convocato d’urgenza la giunta comunale «per discutere delle iniziative promozionali che prenderemo partendo proprio dalla fama che il paese sta guadagnando ». Ha poi lanciato un appello affinché il vincitore dia una mano per «l’adeguamento del palazzo polifunzionale». Il parroco, don Marco Giuntini, ha parlato con i giornalisti (arrivati a decine) affinché l’ignoto riccone «doni al paese un centro giovanile» e «si possa poi portare in processione San Nicola – il patrono – con tanti bambini e ragazzi al seguito». Queste sono richieste benefiche e forse il neo-paperone potrebbe anche dare una mano. Ma sa quante donne sono in viaggio per Bagnone con l’idea di farsi impalmare? E sa quanti tizi pieni di idee che nessuno ha mai voluto finanziare stanno disperatamente cercando quel numero di telefono per proporre a mister X l’affare del secolo? Consigliamo a mister X di fare un viaggio per destinazione ignota e di prendere una qualche decisione sui quei 300 miliardi di vecchie lire tra un annetto. Quando lui se ne sarà fatta una ragione e quando le acque si saranno calmate.
• Già, che cosa si potrebbe fare con quei soldi?
Il Sole 24 Ore , alla vigilia di Ferragosto, ha fatto qualche simulazione interessante. Impiegando tutta la somma in BoT a un anno, con una rendita all’apparenza miserevole dello 0,53% annuo, si metterebbe insieme una rendita da 783 mila euro, cioè uno stipendiuccio mensile di 65 mila euro. E senza intaccare il capitale: i 147,8 milioni resterebbero intatti al loro posto, al sicuro pure dall’inflazione che tanto adesso non c’è. Molto remunerativo sarebbe l’investimento in Btp 2039 (cioè il capitale sarebbe restituito fra 30 anni). Per ottenere una rendita da 870.500 euro l’anno basterebbe investire 20 milioni, che per 30 anni non potrebbero essere toccati.
• Rischio?
Il fallimento dello Stato italiano. Nonostante tutto, piuttosto improbabile, no? In ogni caso il Sole dà il consiglio classico: «suddivisione della somma fra titoli di Paesi e scadenze differenti: quelli tedeschi e statunitensi offrono in fondo rendimenti di poco inferiori. Raggiunta la tranquillità finanziaria si potrà infine puntare sui rendimenti extra, (...) fra azioni e obbligazioni societarie la scelta è pressoché infinita, la regola fondamentale – come per ogni investimento – è differenziare gli impieghi cercando di ripartire il rischio».
• Come farà il vincitore a incassare tutta quella somma?
Gli converrà rivolgersi a una banca o a un notaio e far fare tutto a loro. In ogni caso: la ricevuta di gioco vincente va inoltrata a Ufficio Premi di Sisal, via A. Tocqueville, 13 - 20154 Milano oppure a Ufficio Premi di Sisal, viale Sacco e Vanzetti 89 00155 Roma. La Sisal fa passare 30 giorni per esser certa che non vi siano reclami. Poi, dopo altri trenta giorni, fa un bonifico bancario o un assegno circolare. Il vincitore ha 90 giorni di tempo per dare inizio alla procedura. Passato quel periodo di tempo non ha più alcun diritto. Cioè perde tutto. Non ci crederà, ma è capitato. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 24/8/2009]
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