Marco Neirotti, La stampa 24/8/2009, 24 agosto 2009
UNA MAGIA RACCHIUSA IN SEI NUMERI
«Chiunque sia lo invito a non montarsi la testa E a ricordarsi di noi»
Sorride l’antropologo. Disilluso e disilludente, Massimo Centini, autore di decine di libri su misteri e misteri-leggenda italiani, braccia: «Nei numeri ognuno può vederci quello che vuole». E distingue: «La Storia, la Filosofia, la Religione, la Musica sono un conto. Altro è trasformare in numero un sogno o da un numero predire qualche cosa».
Come dimostrano le interpretazioni opposte che proponiamo qui della sestina vincente e record. Ma Centini fa una distinzione: Il simbolo si modifica secondo le epoche, gli eventi: l’acqua è elemento che disseta, ma dopo un’alluvione l’acqua è distruzione. Il numero è qualcosa di fisso, garantisce una normalizzazione». Ed è da quella fissità che si dipartono i rivoli delle interpretazioni libere, soggettive: «Ci si può giocare. Se giro un 3 diventa vicino al simbolo dell’infinito, se giro un 6 diventa 9. Poi ecco le combinazioni chiave, come nel Codice Da Vinci di Dan Brown».
Il segreto, l’esoterismo: «Significherà il lucchetto dello spogliatoio? la cassaforte? il marchingegno che apre la strada al Graal?». E’ insomma difficile leggere una sorte del vincitore nelle cifre che significano vittoria di 148 milioni o, allargandosi, la sorte di un Paese - e di quelli intorno pendolari della sfida - che per creare quella fortuna ha speso due miliardi di euro.
Insomma, nessuna magia in quei sei numeri. «Certo, forse i grandi matematici possono arrivare», dice Centini, «a lavorare sui calcoli di probabilità, siamo nella parte ludica del numero. Se consiglio un terno e non esce potrò sempre dire che è stato giocato in una fase lunare sbagliata o in un momento di umore nero e quindi negativo sulla fortuna».
Vediamo qui a che cosa corrispondono e come interpretare la sestina secondo la Smorfia italiana. Di sicuro qualcosa del vincitore va a centrare il Jolly, il 42: «Diffidente». E bene che fa.