
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Berlusconi, prudentissimo la settimana scorsa alla Camera e al Senato, s’è nuovamente scatenato ieri al Castello Sforzesco di Milano, giornata conclusiva della festa del Pdl. Prima di uscir di casa, ha ricevuto telefonate strane, ma la polizia loi ha rassicurato: non c’erano pericoli.
• Che cosa ha detto?
La parte più forte del discorso è stata dedicata alla magistratura: «In Italia la sovranità è stata trasferita dal popolo ai pubblici ministeri. Infatti, se una legge non piace a certi pm, la impugnano e la portano alla Corte costituzionale, che ha undici componenti di una parte politica, e su pressione dei pm di sinistra la abroga». Poi ha smontato l’inchiesta su Flavio Carboni e Denis Verdini dicendo che la cosiddetta P3 non è altro che «quattro vecchietti tenuti dentro affinché parlino di Berlusconi, perché hanno fatto capire che se parlano di me la loro condizione cambia totalmente». Infine: «È nostro dovere e nostro diritto chiedere una commissione parlamentare d’inchiesta su certi magistrati [per esempio] sul famigerato De Pasquale, pm del processo Mills, quello che ha detto a Gabriele Cagliari che lo avrebbe liberato e poi è andato in vacanza, e Cagliari si è suicidato…».
• È vero?
Cagliari era il presidente dell’Eni. Fu arrestato il marzo del 1993 dal pool Mani Pulite nell’ambito dell’inchiesta Enimont, poi ricevette un altro ordine di custodia cautelare per la vicenda Eni-Sai. È vero che il pm De Pasquale promise che lo avrebbe scarcerato ed è vero che poi non lo fece. Non però perché era andato in vacanza, ma per applicare una tattica processuale, dato che quanto aveva confessato Cagliari non lo convinceva. Guardi che forse è ancora peggio, perché non è ammesso tenere qualcuno in carcere per indurlo a cantare: la custodia cautelare è giustificata solo dal pericolo di fuga, da quello di inquinare le prove e da quello di commettere un’altra volta il reato. Del resto, durante Tangentopoli, Di Pietro e gli altri adoperarono questo sistema decine di volte. In ogni caso, un ministro della Giustizia di Berlusconi – Filippo Mancuso – mandò degli ispettori a indagare sul comportamento di De Pasquale e il pm fu iscritto nel registro degli indagati. Gli ispettori poi concliusero che «era molto difficile» trovare un nesso tra il suicidio e il comportamento di De Pasquale.
• E di Fini non ha parlato?
«Andremo avanti con questa maggioranza. Parlamentari eletti con noi che hanno costituito un gruppo diverso hanno dichiarato la loro fiducia e noi vogliamo credere a loro. Ma faremo una verifica giorno per giorno e se questa lealtà verrà meno nei fatti, non ci metteremo un minuto per tornare al popolo italiano a chiedere di nuovo la sua fiducia». Potremmo dire che un piccolo passo avanti nei confronti della componente finiana sussiste. «Vogliamo credere a loro…». La volontà di Berlusconi - piuttosto recente – di non rompere con Fini (era persino circolata la voce che il premier, come segno di pace nei confronti di Fini, volesse sostituire Feltri alla direzione del Giornale con Giuliano Ferrara) trova un limite nella resistenza leghista. Ieri Maroni, parlando con il Corriere della Sera, ha ricordato che «noi della Lega avremmo preferito votare subito e l’abbiamo detto a Berlusconi: andiamo alle urne a novembre, vinciamo e da dicembre siamo molto più forti, pronti a fare le riforme». Ma Berlusconi «ha voluto testare la maggioranza e noi abbiamo deciso di sostenerlo lealmente. È difficile però che così possa durare: se si dovrà trattare su ogni cosa rischiamo di fare la fine di Prodi. Un incubo». Tuttavia, ha detto ancora Maroni, entro tre settimane sapremo come stanno le cose «perché entro tre settimane devono essere nominati i nuovi presidenti delle commissioni parlamentari e quello sarà il primo vero banco di prova. In quella sede potremo misurare la lealtà del gruppi di “Futuro e Libertà”. E capiremo pure, se si formerà davvero un nuovo partito, in che modo hanno intenzione di restare all’interno della maggioranza».
• Tutti discorsi interni al centro-destra, alla fine. Ma quelli di sinistra non sono più avversari?
Berlusconi ha detto che i rifiuti a Napoli sono colpa della Iervolino. Lui e Bertolaso, tra qualche giorno, ritorneranno in quella città per mettere le cose a posto. Poi su Casini: «Spiace che un professionista della politica come lui dica le stesse cose che dice la sinistra». E questo è tutto. A quanto pare il Pd e gli altri non gli fanno troppa paura.
• Davvero faranno una commissione d’inchiesta sui magistrati?
I finiani ieri sera hanno detto di no. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 4/10/2010]
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