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 2010  ottobre 04 Lunedì calendario

ZUCKERBERG, OPERAZIONE IMMAGINE SUL MODELLO GATES

Un assegno da 100 milioni di dollari per migliorare le scuole pubbliche di Newark, New Jersey, nella speranza di contribuire alla creazione di un sistema scolastico più giusto, "che dia a tutti le stesse opportunità". Ma soprattutto nel tentativo di migliorare la propria immagine personale, recentemente offuscata da un film – The Social Network – dai toni poco lusinghieri, che lo dipinge come uno spregiudicato arrampicatore sociale, uno insomma che venderebbe anche la madre pur di fare carriera e soldi. E visto che la donazione di cui si diceva e un’altra serie di operazioni caritatevoli non hanno finora conseguito i risultati voluti in termini di recupero d’immagine, ora ha deciso di dare vita a una vera e propria fondazione sul modello di Bill Gates.
Dopo essere entrato nella top 100 di Forbes dei più ricchi d’America (ha una fortuna personale di 6.9 miliardi di dollari, più di Steve Jobs), il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg si scopre filantropo. E sceglie la platea del popolarissimo show televisivo di Oprah Winfrey per annunciare il suo primo gesto di charity: una cospicua donazione, appunto, per avviare la fondazione Start Up School, il progetto di rilancio della scuola pubblica del New Jersey portato avanti dal governatore repubblicano dello stato Chris Christie.
"Ho avuto molte opportunità nella mia vita", ha spiegato Zuckerberg ad Oprah . "E spesso grazie alle ottime scuole che ho frequentato". Fino ad ora, ha aggiunto, "sono stato troppo occupato con Facebook per dedicarmi alla filantropia, ma non voglio aspettare di diventare vecchio per cominciare a restituire. Per questo voglio fare quello che è in mio potere per dare a tutti le stesse opportunità che ho avuto io".
Il tempismo del generoso gesto, sostengono però i detrattori, è sospetto. L’annuncio dell’assegno, infatti, è stato dato nelle stesse ore in cui al New York Film Festival veniva proiettato in anteprima "The Social Network", il film di David Fincher sulla turbolenta storia di Facebook che si preannuncia come il grande successo della stagione. Dalla pellicola, che ripercorre i primi anni del social network più grande del mondo, emerge uno Zuckerberg rancoroso e arrivista, disposto a qualsiasi tradimento (furto di idee compreso) per raggiungere il successo.
L’assegno staccato dal giovane miliardario, quindi, potrebbe non essere solo motivato da disinteressata filantropia, ma celerebbe il tentativo di recuperare punti presso l’opinione pubblica americana, in un momento in cui l’immagine di Zuckerberg è seriamente intaccata.
Ma Zuckerberg, da Oprah, ha minimizzato l’impatto di The Social Network. "Non è altro che un film, è divertimento e finzione. La mia vita non è stata davvero così eccitante", ha sottolineato il miliardario, sostenendo di aver passato gli ultimi anni "a programmare e a lavorare".
E d’altronde, la donazione potrebbe anche essere solo ascritta al rinnovato dinamismo che sembra animare in questo periodo il fondatore di Facebook. Che nei giorni scorsi non ha lesinato apparizioni pubbliche e interventi in prima persona. Come ha fatto per chiarire lo status del Facebookfonino, l’ipotetico smartphone del social network di cui si vocifera da anni, e che ultimamente era risalito agli onori della cronaca grazie alle speculazioni di TechCrunch, Cnet, Alley Insider e altri.
Bloomberg, il 23 settembre, ha pubblicato anche caratteristiche e data di lancio, citando come fonti tre insiders del social network. I Facebookfonini sarebbero due, uno con tastiera qwerty e l’altro interamente touch, e verranno prodotti dalla Inq Mobile di Hong Kong. Basati su una versione modificata del sistema operativo Android di Google, i due smartphone avrebbero funzioni avanzate per integrare telefono – rubrica telefonica compresa – con il social network, e dovrebbero essere commercializzati nel 2011, prima in Europa e successivamente negli Stati Uniti.
La notizia ha fatto ovviamente il giro del mondo, nonostante Facebook, inizialmente, abbia smentito tutte le voci. Ma in seguito Zuckemberg ha concesso un’intervista a Micheal Arrington, il fondatore di TechCrunch, per spiegare la strategia mobile dell’azienda. Pur senza smentire completamente le indiscrezioni di Bloomberg, ha chiarito che Facebook non ha alcuna intenzione né di creare un sistema operativo per smartphone né di competere direttamente con giganti come Apple e Google. "Noi non siamo la Apple, non possiamo metterci a disegnare un nuovo hardware", ha detto. Piuttosto, il Facebookfonino "sarà una piattaforma software, forse anche solo un’applicazione", che permetterà di migliorare l’utilizzo del social network sugli smartphone di nuova generazione.