Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Due notizie sul caso Murdoch. Il magnate s’è presentato ieri in Parlamento, insieme con il figlio, e a un certo punto un tizio del pubblico gli si è scagliato contro brandendo una torta di panna o secondo altri una bacinella piena di schiuma da barba. Bloccato e portato via, la seduta è stata sospesa per dieci minuti. Seconda notizia: i bookmaker dicono che il primo ministro David Cameron, al momento in Nigeria, si dimetterà entro domenica.
Chi è il tizio che ha aggredito
Murdoch?
Beh, a quanto capisco si è trattato di una performance comica. Jonnie
Marbles – barbetta, baffetti, occhi strafottenti – è in effetti un comico. Ci
sono parecchi video suoi su YouTube. Avrà una trentina d’anni. È attivista di
Uk Uncut, associazione anarchica che si batte contro i tagli alla spesa
sociale. Il suo blog si chiama “Anarch*ish*”. Forte presenza su Twitter: un
minuto prima di buttarsi su Murdoch ha scritt «La cosa che sto per fare è la
migliore della mia vita». Mi ha fatto venire in mente Noël Godin, un critico
cinematografico belga, che pigliava a torte in faccia gente famosa e
supponente, tipo Bernard-Henri Lévy o, quand’era viva, Marguerite Duras.
L’ultimo colpo è stato Bill Gates, nel 1998, portato a termine grazie alla
complicità di una trentina di persone. Può darsi che Marbles rilanci la moda, è
dall’epoca della torta in faccia a Bill Gates che non avevo notizia di imprese
simili.
L’aggressione
ha avuto conseguenze sulla testimonianza dei due Murdoch?
Nessuna conseguenza, e “aggressione” mi pare una
parola forte. Marbles ha rischiato parecchio, dato il contest la Commissione
cultura della Camera dei comuni, con un bel po’ di poliziotti di guardia.
Che cosa hanno detto i due Murdoch?
Ha cominciato James. «Siamo profondamente dispiaciuti per le
vittime delle intercettazioni e metteremo le cose a posto per far sì che nulla
di simile possa accadere in futuro». Il padre Rupert lo ha interrotto. «Devo
fare una dichiarazione. Questo è il momento più umiliante della mia vita.
Abbiamo rovinato il rapporto di fiducia con i nostri lettori». Noti la parola
“lettori”: nonostante Murdoch sia un potente tycoon della televisione, ha una
passione smodata per la carta stampata. E riferendosi al suo pubblico dice
“lettori”. James ha assicurato che l’azienda ha avviato una serie di
risarcimenti per le intercettazioni telefoniche praticate dal “News of the
World”. La linea seguita dal padre e dal figlio è stata quella del «non
sapevamo niente, ci hanno ingannati». Murdoch, rispondendo al parlamentare
laburista Tom Watson, particolarmente accanito contro di lui: «Ho saputo solo
otto giorni fa e ne sono rimasto sconvolto, scioccato e mortificato. Ho chiuso
il “News of the World” per la vergogna, dopo aver saputo che era stata intercettata
anche la bambina uccisa dal maniaco. Non sono io il responsabile di quanto
accaduto. Responsabile è la gente alle mie dipendenze o forse la gente alle
loro dipendenze. Ho 53 mila dipendenti, delego ad altri la gestione degli
affari correnti». Le intercettazioni in America, ai parenti dei morti dell’11
settembre? «Non possono esserci state intercettazioni in America» (l’Fbi però
ha cominciato a indagare, Murdoch è cittadino americano e un cittadino
americano può essere perseguito anche per reati commessi all’estero). Sui suoi
rapporti con Cameron: «Lo andavo a trovare passando dalla porta di dietro come
ho fatto anche con Gordon Brown. Comunque, non abbiamo parlato di politica. Non
parlo di politica neanche con i direttori dei miei giornali. Cerco di
intervenire il meno possibile».
E se fosse vero?
Ma guardi mi pare davvero difficile che in un
sistema dominato da un uomo come Murdoch si intercettassero i telefoni privati
senza che lui lo sapesse. Dopo di che andrà evidentemente provato, e su questo
punto quella magistratura è di sicuro più garantista della nostra. Rebekah
Brooks, ascoltata dopo i Murdoch, ha detto che anche gli altri giornli hanno
alle loro dipendenze degli investigatori privati. Ha confermato la versione
secondo cui i vertici del gruppo non sapevano niente. Di lei Murdoch ha dett
«Mi fidavo di lei e mi fido di lei». I giornali scrivono che la signora dai
capelli rossi è una specie di quinta figlia per il magnate. Rebekah ha aggiunto
che sono stati i Murdoch a far partire l’inchiesta, alla fine dello scorso anno
quando dicono di aver scoperto lo scandalo. In mattinata aveva deposto sir Paul
Stephenson, ex capo della polizia. Ha cercato di togliere dai guai il premier.
Anche questo filone dell’inchiesta è enorme: Scotland Yard, a quanto pare, è
stata corrotta da quelli di “News Corporation”.
Sulle dimissioni di Cameron?
Il primo ministro ha detto che questo affare è un
grosso problema. Ma è sicuro che il governo resterà in piedi
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 20 luglio 2011]
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