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 2011  luglio 20 Mercoledì calendario

C’è qualcosa di oscuro e di comico nell’uscita di scena di Augusto Fantozzi, il ricco tributarista che ieri ha sbattuto la porta dell’Alitalia per ritornare a staccare parcelle nel suo studio romano

C’è qualcosa di oscuro e di comico nell’uscita di scena di Augusto Fantozzi, il ricco tributarista che ieri ha sbattuto la porta dell’Alitalia per ritornare a staccare parcelle nel suo studio romano.
AUGUSTO FANTOZZIAUGUSTO FANTOZZI

Del suo gesto viene data una doppia interpretazione; la prima di natura politica, l’altra molto più veniale, ma entrambe difficili da interpretare.

Secondo l’opinione di alcuni giornali il 71enne professore sarebbe stato punito per la sua tentazione di portare ai magistrati la lista degli amministratori che hanno gestito l’Alitalia prima del tracollo finale. In questo caso a fermarlo sarebbe stato il maggiordomo di Sua Santità, Gianni Letta, che dopo la vicenda Bisignani sembra aver ripreso un po’ di fiato.
Tremonti e LettaTremonti e Letta

Certo, l’idea di denunciare le inadempienze dei vari Cempella, Cimoli, Mengozzi e Zanichelli (quest’ultimo per la verità meno colpevole di altri) avrebbe aggiunto ulteriore sale alle ferite di un governo che con l’operazione "Fenice" di Corradino Passera e dei patrioti italiani pensava di aver chiuso con il passato.
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A questa lettura politica si aggiunge lo sdegno di Fantozzi per l’affiancamento di due altri commissari che avrebbe dimezzato il suo compenso. E qui si apre un bel capitolo sul costo complessivo della sua gestione nel periodo trascorso per liquidare la bad-company.

Nel gennaio scorso il professore smentì di avere un compenso di 14 milioni e disse di aver ricevuto "due acconti, da 3 milioni l’uno per i primi due anni". Per le migliaia di lavoratori che sono stati messi sul marciapiede o in frigorifero dalla vecchia Alitalia ciò significa che nei due anni il buon Fantozzi ha guadagnato 8.219 euro al giorno, una cifra che consente di fermarsi nelle boutique di via Frattina insieme ai giapponesi vogliosi del lusso italiano.
Francesco MengozziFrancesco Mengozzi

Da buon tributarista e conoscitore della legge, Fantozzi potrà dire che i 3 milioni l’anno sono una percentuale che gli spetta di diritto e forse vale la pena di non infierire più di tanto ma di guardare al costo complessivo della sua gestione.

E qui si apre un capitolo che dovrebbe trovare qualche risposta nella relazione semestrale che entro la fine del mese dovrà presentare ai due nuovi commissari nominati dal governo. La voce che più sorprende riguarda le spese per le consulenze che nell’arco di tre anni hanno toccato la cifra vertiginosa di 20,3 milioni.
Marco ZanichelliMarco Zanichelli

Qualcuno dovrà prendersi la briga di spulciare l’elenco dei periti e degli studi legali che si sono portati a casa qualcosa come 40 miliardi di vecchie lire. Adesso il liquidatore se ne è andato ed è probabile che nell’elenco dei creditori che insistono per ricevere 4,4 miliardi si aggiunga anche una sua ultima parcella per chiudere la partita.

In un film del 1980 di Paolo Villaggio che aveva per titolo "Fantozzi contro tutti" il tragico ragioniere fu cacciato dopo aver dato dello stronzo al megapresidente. Per il Fantozzi politico e docente universitario non si è arrivato a tanto, ma della sua incazzatura si parlerà ancora.
Corrado PasseraCorrado Passera