Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 20 Mercoledì calendario

S.G., 20

anni. Di Martellago (Venezia), «buono, tranquillo, sempre disponibile», animatore in parrocchia dove suonava anche la chitarra («i bambini lo adoravano»), vegetariano, studiava all’Istituto tecnico «Pacinotti» di Mestre. Ammesso agli esami di maturità con tutte sufficienze dopo la bocciatura dell’anno scorso, negli scritti aveva stentato, agli orali per l’emozione aveva fatto scena muta, e ancora una volta gli era andata male. I genitori e gli amici gli avevano detto di non preoccuparsi, lui dopo un po’ pareva che se ne fosse fatto una ragione («va bene, rifarò la quinta») e invece lunedì scorso, mentre la mamma, il papà e il fratellino era in gita in montagna, registrò un filmato in cui chiedeva scusa ai suoi spiegando di non poter reggere alla delusione, si infilò in testa un sacchetto di plastica, lo collegò alla bombola del gas, e si lasciò soffocare. A trovarlo cadavere sul divano del soggiorno furono i familiari, di ritorno dalla gita. Su alcuni bigliettini, le sue ultime volontà, compresa quella di donare gli organi.
Pomeriggio di lunedì 18 luglio in un appartamento a Martellago (Venezia).