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 2011  luglio 19 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Francesco Saverio Romano
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Sì, il momento che stiamo vivendo assomiglia sempre di più al 1992-93, l’epoca di Mani Pulite: i magistrati all’attacco del parlamento, la Borsa che precipita, la classe politica sentita come nemica dagli stessi che l’hanno eletta, una voglia sempre più avvertibile di far piazza pulita di chi ci governa. Adesso, anche i suicidi eccellenti: Mario Cal, 71 anni, braccio destro di don Verzè, l’uomo del San Raffaele, era salito ieri mattina nel suo ufficio per dare una sistemata alle ultime cose, prima dell’addio all’azienda a cui aveva dedicato la vita. E invece ha preso la pistola, se l’è puntata alla tempia ed ha sparato. Era nel più importante e attrezzato ospedale italiano, medici e infermieri hanno subito tentato l’impossibile, ma non c’è stato niente da fare. In pochi minuti il poveretto è morto.

  Mario Cal… Mai sentito nominare.
Ha presente don Verzé? Il sacerdote che dal niente ha tirato su il San Raffaele? Mario Cal era il suo braccio destro da trent’anni. Come capita ai numeri due delle grandi personalità (don Verzè è una grande personalità) era rimasto sempre nell’ombra. Ma faceva capo a lui tutta la gestione finanziaria dell’ospedale, era lui l’uomo delle mediazioni difficili quando c’era un contrasto tra i soci, quando bisognava mettere d’accordo posizioni a prima vista inconciliabili. Di Pietro, all’epoca in cui faceva il magistrato (1994), l’aveva messo dentro per una tangente da 30 milioni pagata alla Guardia di Finanza. Di Pietro sentiva che il San Raffaele, con i 400 milioni che prendeva dalla Regione Lombardia, era un gran terreno di caccia. Ma tre settimane dopo aver arrestato Mario Cal, si dimise dalla magistratura e si buttò in politica.

Movente ipotizzabile di questo suicidio?
La depressione, direi. Il San Raffaele ha debiti per quasi un miliardo ed è sull’orlo della bancarotta. È intervenuto il Vaticano, che si è dichiarato pronto a salvare la situazione. Però ha cambiato tutto il gruppo dirigente. Fuori don Verzè e fuori Mario Cal. Che ieri mattina sarebbe entrato in ogni caso per l’ultima volta nel suo ufficio. L’uomo lo sapeva. Senza troppe dietrologie, non ha retto alla fine di una vita e, probabilmente, di un sogno. Perché don Verzè è un grande sognatore, le cui fantasie stanno andando in pezzi in questi giorni.

Non è che ci sia qualcosa di inconfessabile dietro questo colpo di pistola? Uno s’ammazza per non parlare…
Non lo so. Ieri le agenzie hanno dato importanza ad alcuni particolari del suicidio. Non si trova l’ogiva, vale a dire la sezione anteriore del proiettile che normalmente viene espulsa al momento dello sparo. Inoltre, come riferiscono “fonti della Procura di Milano” (cioè la Procura stessa, ma in modo non ufficiale), «l’arma adoperata da Cal per suicidarsi è stata spostata indebitamente da un non meglio precisato addetto dell’ospedale… L’ipotesi più probabile è che si tratti di un’ingenuità da parte di una persona non esperta di rilievi e di procedure della polizia scientifica». Naturalmente la procura indaga: sul suicidio lavora il pm Maurizio Ascione, che interrogherà l’uomo che ha spostato l’arma. È andato a studiare la situazione anche il pm Luigi Orsi, che indaga sui conti del San Raffaele. Con lui il procuratore Edmondo Bruti Liberati. Cal ha scritto due lettere, una alla moglie e una alla segretaria. Non se ne sa niente, il contenuto è secretato. Il suo avvocato, e amico, Rosario Minniti racconta che era disperato perché erano finiti i soldi e non si riuscivano a pagare i fornitori. In effeti il San Raffaele risulta sommerso di decreti ingiuntivi.

Di chi è la pistola?
È sua. Aveva un regolare porto d’armi.

Come può un ospedale indebitarsi per duemila miliardi di lire quando riceve anche fior di contributi dalla mano pubblica?
Ma il San Raffaele non è semplicemente un ospedale. È un impero. Don Verzè, in 42 anni, non si è fermato mai e alla sua Fondazione San Raffaele Monte Tabor fanno capo, oltre al San Raffaele propriamente detto, ospedali in Lombardia, Veneto, Puglia, Sicilia, Sardegna, India, Brasile (a San Salvador de Bahia), l’università Vita-Salute, società di servizi, di edilizia, di biotecnologie, laboratori di ricerca, aziende agricole, alberghi di lusso, una casa editrice. Per risanare il debito bisognerà vendere tutto e, per chi conosce don Verzé, la cosa è pressoché inimmaginabile. Egli mette Gesù Cristo direttamente tra i suoi azionisti e ha sempre dichiarato che vivrà certamente fino a 120 anni (ne ha 91). Voleva dire: ho ancora tanto da fare e lo farò. Lo sfacelo, invece, è arrivato fino al punto di portarsi via il suo collaboratore principale

[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 19 luglio 2011]
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