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 2011  luglio 19 Martedì calendario

Per Santoro derubato scatta l’indagine alla «Csi» - Provateci voi. Andate in quel di Salerno, costiera amalfitana

Per Santoro derubato scatta l’indagine alla «Csi» - Provateci voi. Andate in quel di Salerno, costiera amalfitana. Parcheggiate il vostro Bmw sulla via provinciale, (e se proprio siete dei proletari e non lo avete, il Bmw, il test può riuscire anche con un’utilitaria).Poi andate­vene lasciando il finestrino abbassato e den­tro, in bella vista, nell’ordine: uno zainetto, un iPad, una videocamera e una macchina fotografica. Quindi nascondetevi nella vo­stra villa con vista mare, (e se proprio siete dei nonvillatenenti trovatevi una pianta, chessò, un muretto). Poi cronometrate quan­to dura. Mezzora, non di più. Bene. Andate dai carabinieri e fate denuncia di furto. Cosa vi diranno? Risposta esatta: che loro indaghe­ranno, certo, e però alzeranno il sopracciglio con l’aria diriprovazione, ché potevate pure evitarla una simile imprudenza. Poi emette­ranno un sospiro da braccia allargate, come a dire che mettetevi l’anima in pace,al massi­mo ritroveranno lo zainetto, naturalmente vuoto. Ecco. A lui invece no. A Michele Santoro nessuno ha risposto picche, ma cuori e fiori con il solenne impegno di restituirgli i dana­ri. È stata la moglie del giornalista, sabato scorso, a parcheggiare il Bmw davanti alla vil­la alle porte di Amalfi lasciando il finestrino posteriore abbassato. Erano più o meno le 19. Il tempo di salire in casa prima di uscire per cena e l’auto era stata ripulita:3mila euro di refurtiva. La consorte del conduttore ha ammesso di aver dimenticato il finestrino a metà,ma lo stesso è scattata un’indagine de­gna di «Csi: scena del crimine». I carabinieri si sono precipitati a controllare l’auto, pren­dendo atto e nota del fatto che non c’erano se­gni di effrazione (col finestrino abbassato non c’era bisogno di scassinare,ma la proce­dura è la procedura), e quindi effettuando, come si dice in questi casi, «tutti i rilievi». Fra questi, persino il rilevamento delle impron­te digitali. Naturalmente è solo l’inizio. «Le indagini continuano, anche per portare alla luce un eventuale diverso “movente”»avver­tiva con tono grave il Corriere del Mezzogior­no , aggiungendo un sospettoso: «Chissà se il vero interesse di chi ha ripulito la Bmw fosse­ro i soli oggetti rubati ». Eh, già. Chissà, maga­ri ci fosse stato pure Santoro, dentro alla mac­china, si sarebbero portati via pure lui, chie­dendo come riscatto la promessa di non com­parire mai più in video. O magari, chissà, si sono accontentati di tutta quella tecnologia che pareva di stare da Euronics ma in realtà stavano cercando il progetto della nuova te­le Santoro, che sfrattato dalla Rai e rimbalza­to da La7 rischia di fare la fine della leggenda­ria bella di Torriglia, che tutti la vogliono ma nessuno se la piglia. Michele comunque s’è dato pena. Ai mili­tari che gli hanno garantito indagini da far im­pallidire l’Fbi, mister 662mila euro non ha mica detto una cosa tipo:«Grazie per l’atten­zione, ma avrete cose più importanti cui pen­sare, non mi aspetto di essere una vostra prio­rità ». Macché. Ha rincarato, invece, e con quel suo fare teatrale l’ha buttata in tragedia, dicendosi «molto amareggiato» perché uno come lui che qui sulla costiera amalfitana ha casa da tanti anni un trattamento del genere davvero non se lo aspettava, e si è sentito «fuoridalpaese». Un po’ come si sentiva alla Rai, solo che lì nessuno gli ha rubato niente.