FABIO TONACCI , la Repubblica 19/7/2011, 19 luglio 2011
I BIG DEL POKER NEL MIRINO, CACCIA AI MAXI EVASORI VIA ALLE PUNTATE ONLINE CON SOLDI VERI: È POLEMICA - ROMA
Il giovane fenomeno del poker Filippo Candio, 27 anni e più di 3 milioni di dollari vinti in una notte da leoni a Las Vegas, probabilmente starà ripensando a quella laurea in giurisprudenza che non ha mai preso. Potrà aver bisogno di un ottimo avvocato se anche il suo nome si trova nel gruppo dei 4000 giocatori che girano il mondo sbancando i tavoli verdi ma dimenticandosi di inserire nelle dichiarazioni dei redditi le vincite a sei zeri. Nel giorno in cui anche nel nostro paese si inizia a giocare a poker online in versione cash game (si puntano soldi propri, con un massimo di mille euro a sessione), l´Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza lanciano la campagna "All In", scoprendo il bluff collettivo di 4000 pokeristi con residenza fiscale in Italia (non solo cittadini italiani) che tra il 2006 e il 2009 non hanno dichiarato 73 milioni di euro di vincite. Premi raccolti saltando da un tavolo estero all´altro, dalle World Series of Poker americane (l´evento mondiale più prestigioso per il Texas hold´em, dove Candio ha vinto tre milioni di dollari classificandosi quarto nel 2010) fino ai tornei minori nei casinò europei e australiani. Una specifica norma del Testo unico sulle imposte sui redditi (Tuir) sancisce infatti che i proventi in questione, se connessi a prove di abilità, sono da considerarsi sempre come "redditi diversi", quindi da presentare totalmente nella dichiarazione dei redditi e senza alcuna deduzione per le eventuali spese sostenute.
I giocatori "pizzicati" saranno convocati per provare «nell´ottica di un completo contraddittorio», di aver comunque adempiuto al proprio dovere contributivo, anche se in forme diverse. I big del tavolo verde però si stanno già muovendo per creare un sindacato di categoria che li tuteli. «È sacrosanto pagare le tasse - ha dichiarato Luca Pagano, uno dei volti più noti del circuito del Texas hold´em - ma è giusto anche poter detrarre le eventuali perdite e le spese sostenute durante tornei e partite cash».
In attesa delle mille concessioni da 100 mila euro - previste nella manovra finanziaria dal 30 novembre prossimo - per organizzare tornei di poker live fuori dai casinò anche nel nostro paese, è partita ieri la giostra italiana del poker online versione cash game, insieme ai giochi da casinò. Una prima finestra di tre ore di puntate su tutte le piattaforme italiane (sarà ripetuta oggi e domani, fino all´apertura completa di venerdì prossimo), che ha visto alcuni ritardi tecnici e anche polemiche. «Da oggi per legge si può diventare malati di azzardo - commenta l´associazione Libera - una vera tassa sui poveri e che alimenta gli affari della criminalità». Ma già le stime dei profitti fanno sognare gli operatori del settore. Entro il 2011 il poker cash online frutterà - secondo i dati elaborati dallo studio Carboni&Partners per AgiCos - 3,5 miliardi di euro, facendo salire a 11,8 miliardi gli introiti dei giochi online. Più del doppio rispetto ai 4,8 miliardi incassati nel 2010.