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 2011  aprile 16 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Francesco Saverio Romano
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Il povero Arrigoni è stato assassinato…

• Non hanno neanche aspettato la scadenza dell’ultimatum.
No, i rapitori lo hanno strangolato giovedì sera, forse con un filo di ferro, forse impiccandolo. Dal collo è uscito sangue. Tutto l’episodio è altamente violento. Lo hanno preso la mattina di giovedì, forse a casa sua sua, un indirizzo che il giovane italiano non rivelava a nessuno. Lo hanno portato in un appartamento di Gaza City, dove lo hanno pestato. Hanno poi girato un video: una benda nera sugli occhi, un ematoma sanguinante sulla guancia destra. Questo video dura una trentina di secondi. Si vede una mano che tiene Arrigoni per i capelli e ne fa oscillare la testa. Scorre intanto da un lato un testo arabo e si sente un dolcissimo coro islamico, una musica simile a quelle che Arrigoni adoperava per i video sul suo blog. Un’allusione? Una beffa? I sequestratori lo hanno postato su YouTube mentre comunicavano le loro richieste: la liberazione di alcuni loro compagni incarcerati da Hamas. Tempo concesso: trenta ore, cioè le quattro di ieri pomeriggio.

• Che cosa sono i salafiti? Che cos’è Hamas?
“Salaf” erano i pii predicatori del primo Islam. Questi di adesso vogliono far rivivere lo spirito di Maometto, nell’interpretazione che di Maometto dànno loro. Tutto il mondo deve essere consegnato al Califfo, la guerra santa autentica è solo quella che non ammette cedimenti di nessuna sorta. Israele deve essere annientato. Pochi mesi fa hanno incendiato dei gazebo nel campo-giochi allestito dall’Onu a Gaza perché qui si ammetteva che i maschietti e le femminucce giocassero insieme. Considerano Hamas un movimento compromesso con l’Occidente. Solo che Hamas, il movimento che governa a Gaza dal 2007, è a sua volta considerato dall’Occidente un’organizzazione terroristica. L’Italia, per esempio, non ha rapporti ufficiali con loro, cosa che, nelle primissime ore, ha complicato l’azione della Farnesina… Ammesso che la Farnesina abbia fatto in tempo a fare qualcosa.

• Ma Arrigoni era un amico di Israele?
Tutt’altro. Vittorio Arrigoni, trentasei anni, da Bulgiaco, provincia di Lecco, un paesino di 2.700 anime il cui sindaco è sua madre, Egidia Beretta. Era arrivato a Gaza il 23 agosto 2009 e – ha detto la madre – tra qualche giorno sarebbe tornato in Italia per qualche mese almeno. Scriveva sul “manifesto” e sul suo blog intitolato “guerrillaradio.iobloggo.com”. Considerava Israele «un occupante», aveva passato i suoi guai a Tel Aviv, dove lo conoscevano per l’amico dei palestinesi che era, e lo avevano imprigionato e torturato due volte (lo dice lui, in un video). Aveva attaccato Saviano per le sue manifestazioni di solidarietà con Israele («e Roberto Saviano ancora a menarcela sul suo riconoscimento della democrazia israeliana»). I suoi post si chiudono quasi sempre con la formula «Vik da Gaza. Restiamo umani» che è stata ripresa anche nelle manifestazioni di ieri. Un amico dei palestinesi, insomma, senza se e senza ma, tant’è vero che Hamas si appresta a celebrarlo con un funerale pubblico e tutti i siti qaedisti considerano un crimine quello che è avvenuto. Barghouti, dal carcere israeliano in cui sconta cinque ergastoli, ha definito gli assassini di Arrigoni «stupidi». La sigla dei sequestratori – Brigata Mohammed Bin Moslama, pressoché sconosciuta fino ad ora – non riscuote la solidarietà di nessuno.

• Ma allora…?
Nessuno per ora sa rispondere. Quelli di Hamas hanno arrestato due uomini, di cui per il momento non sappiamo niente. Si dà la caccia ad altre persone. I palestinesi che abbiamo visto in televisione piangono e si chiedono «Perché? Perché?». Tutti sottolineano l’assurdo esito della vita di un uomo che aveva lasciato il suo paese per andare ad aiutarli. Del resto anche Baldoni, sequestrato e ammazzato in Iraq nel 2004, non era certo un amico degli americani, anzi. Ma lì era al lavoro un’industria dei sequestri, che faceva politica e fatturava riscatti, quindi era possibile inquadrare quell’omicidio in una logica, sia pure abietta. Ma stavolta?

• Non c’erano questioni di denaro in piedi.
No. Anzi, per come s’è svolta la storia, bisogna dedurre questo: che Arrigoni è stato sequestrato per essere ucciso e perché alla sua morte si desse poi il massimo risalto. La richiesta di liberare i detenuti era finta, visto che l’hanno ammazzato una ventina di ore prima che scadesse l’ultimatum. È servita solo per aumentare il clamore intorno alla vicenda. Il sito israeliano di intelligence Debka ipotizza che i sequestratori lo considerassero un infiltrato dei servizi segreti israeliani. Il comunicato della Brigata Mohammed sostiene che introduceva tra i musulmani i vizi occidentali. Quelli di Hamas suppongono che i salafiti siano genericamente ostili alla presenza, in Gaza, di stranieri e di infedeli. Tutte ipotesi molto al di sotto dell’enormità di quello che è successo. E che non spiegano niente. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 16/4/2011]

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