vanity, 16 aprile 2011
Domenica prossima si vota in Francia
• Domenica prossima i francesi cominciano a scegliere il loro nuovo presidente della Repubblica. La situazione è questa: il favorito è Nicholas Sarkozy, 52 anni, attuale ministro dell’Interno, uomo di destra, modi spicci, slogan semplici («sto dalla parte di chi paga il biglietto», «sto dalla parte delle vittime contro i delinquenti»), aria in ogni caso da duro (chiamò “racaille”, cioè “feccia”, i francesi figli di immigrati che avevano messo a ferro e a fuoco la banlieu), piccolo di statura, figlio di un nobile scappato dall’Ungheria ai tempi di Stalin, sposato due volte, uomo sicuramente nuovo nel panorama europeo. Il suo avversario principale è una donna, Ségolène Royal, 54 anni, moglie del segretario del partito socialista François Hollande, quattro figli, piuttosto fascinosa, enarca – cioè laureata, a differenza di Sarkozy, all’Ena, la scuola della classe dirigente francese –, gran comunicatrice. I sondaggi la danno però in calo, al punto che un socialista storico come Michel Rocard ha proposto la creazione di un asse tra lei e il terzo candidato, François Bayrou, già ministro della Pubblica Istruzione, centrista – per dir così – alla Casini: l’idea di un matrimonio politico tra i due è stata però respinta con sdegno dai socialisti. Sicché è anche possibile che l’avversario vero di Sarkozy risulti alla fine il famoso Jean-Marie Le Pen, il vecchio ultrafascista e ultrarazzista che proverà a prendersi l’Eliseo per la quinta volta consecutiva. Nel 2002, al primo turno, ebbe più voti del socialista Lionel Jospin, che pure era primo ministro, e lo cancellò dalla geografia politica francese. Con un avversario simile, al ballottaggio Chirac ebbe il sostegno di tutti i non-fascisti e risultò eletto con più dell’80 per cento dei voti. Gli osservatori non escludono che anche quest’anno possa accadere qualcosa del genere. Come il lettore avrà capito, il presidente francese viene eletto dal popolo con il sistema maggioritario a due turni: se nessun candidato supera al primo turno il 50 per cento dei voti, si affrontano nel duello finale i primi due classificati. Domenica prossima Sarkozy dovrebbe risultare primo con circa il 30 per cento dei voti. La tornata decisiva si disputerà tra due settimane. [Giorgio Dell’Arti]