La Gazzetta dello Sport, 16 aprile 2011
Il povero Arrigoni è stato assassinato…• Non hanno neanche aspettato la scadenza dell’ultimatum

Il povero Arrigoni è stato assassinato…
• Non hanno neanche aspettato la scadenza dell’ultimatum.
No, i rapitori lo hanno strangolato giovedì sera, forse con un filo di ferro, forse impiccandolo. Dal collo è uscito sangue. Tutto l’episodio è altamente violento. Lo hanno preso la mattina di giovedì, forse a casa sua sua, un indirizzo che il giovane italiano non rivelava a nessuno. Lo hanno portato in un appartamento di Gaza City, dove lo hanno pestato. Hanno poi girato un video: una benda nera sugli occhi, un ematoma sanguinante sulla guancia destra. Questo video dura una trentina di secondi. Si vede una mano che tiene Arrigoni per i capelli e ne fa oscillare la testa. Scorre intanto da un lato un testo arabo e si sente un dolcissimo coro islamico, una musica simile a quelle che Arrigoni adoperava per i video sul suo blog. Un’allusione? Una beffa? I sequestratori lo hanno postato su YouTube mentre comunicavano le loro richieste: la liberazione di alcuni loro compagni incarcerati da Hamas. Tempo concesso: trenta ore, cioè le quattro di ieri pomeriggio.
• Che cosa sono i salafiti? Che cos’è Hamas?
“Salaf” erano i pii predicatori del primo Islam. Questi di adesso vogliono far rivivere lo spirito di Maometto, nell’interpretazione che di Maometto dànno loro. Tutto il mondo deve essere consegnato al Califfo, la guerra santa autentica è solo quella che non ammette cedimenti di nessuna sorta. Israele deve essere annientato. Pochi mesi fa hanno incendiato dei gazebo nel campo-giochi allestito dall’Onu a Gaza perché qui si ammetteva che i maschietti e le femminucce giocassero insieme. Considerano Hamas un movimento compromesso con l’Occidente. Solo che Hamas, il movimento che governa a Gaza dal 2007, è a sua volta considerato dall’Occidente un’organizzazione terroristica. L’Italia, per esempio, non ha rapporti ufficiali con loro, cosa che, nelle primissime ore, ha complicato l’azione della Farnesina… Ammesso che la Farnesina abbia fatto in tempo a fare qualcosa.
• Ma Arrigoni era un amico di Israele?
Tutt’altro. Vittorio Arrigoni, trentasei anni, da Bulgiaco, provincia di Lecco, un paesino di 2.700 anime il cui sindaco è sua madre, Egidia Beretta. Era arrivato a Gaza il 23 agosto 2009 e – ha detto la madre – tra qualche giorno sarebbe tornato in Italia per qualche mese almeno. Scriveva sul “manifesto” e sul suo blog intitolato “guerrillaradio.iobloggo.com”. Considerava Israele «un occupante», aveva passato i suoi guai a Tel Aviv, dove lo conoscevano per l’amico dei palestinesi che era, e lo avevano imprigionato e torturato due volte (lo dice lui, in un video). Aveva attaccato Saviano per le sue manifestazioni di solidarietà con Israele («e Roberto Saviano ancora a menarcela sul suo riconoscimento della democrazia israeliana»). I suoi post si chiudono quasi sempre con la formula «Vik da Gaza. Restiamo umani» che è stata ripresa anche nelle manifestazioni di ieri. Un amico dei palestinesi, insomma, senza se e senza ma, tant’è vero che Hamas si appresta a celebrarlo con un funerale pubblico e tutti i siti qaedisti considerano un crimine quello che è avvenuto. Barghouti, dal carcere israeliano in cui sconta cinque ergastoli, ha definito gli assassini di Arrigoni «stupidi». La sigla dei sequestratori – Brigata Mohammed Bin Moslama, pressoché sconosciuta fino ad ora – non riscuote la solidarietà di nessuno.
• Ma allora…?
Nessuno per ora sa rispondere. Quelli di Hamas hanno arrestato due uomini, di cui per il momento non sappiamo niente. Si dà la caccia ad altre persone. I palestinesi che abbiamo visto in televisione piangono e si chiedono «Perché? Perché?». Tutti sottolineano l’assurdo esito della vita di un uomo che aveva lasciato il suo paese per andare ad aiutarli. Del resto anche Baldoni, sequestrato e ammazzato in Iraq nel 2004, non era certo un amico degli americani, anzi. Ma lì era al lavoro un’industria dei sequestri, che faceva politica e fatturava riscatti, quindi era possibile inquadrare quell’omicidio in una logica, sia pure abietta. Ma stavolta?
• Non c’erano questioni di denaro in piedi.
No. Anzi, per come s’è svolta la storia, bisogna dedurre questo: che Arrigoni è stato sequestrato per essere ucciso e perché alla sua morte si desse poi il massimo risalto. La richiesta di liberare i detenuti era finta, visto che l’hanno ammazzato una ventina di ore prima che scadesse l’ultimatum. È servita solo per aumentare il clamore intorno alla vicenda. Il sito israeliano di intelligence Debka ipotizza che i sequestratori lo considerassero un infiltrato dei servizi segreti israeliani. Il comunicato della Brigata Mohammed sostiene che introduceva tra i musulmani i vizi occidentali. Quelli di Hamas suppongono che i salafiti siano genericamente ostili alla presenza, in Gaza, di stranieri e di infedeli. Tutte ipotesi molto al di sotto dell’enormità di quello che è successo. E che non spiegano niente. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 16/4/2011]