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 2011  aprile 16 Sabato calendario

Brillanti, sicuri, potenti alla ricerca della pillola che dà l´intelligenza - Più intelligenti grazie a una pillola

Brillanti, sicuri, potenti alla ricerca della pillola che dà l´intelligenza - Più intelligenti grazie a una pillola. Sempre presenti, brillanti, concentrati e tranquilli. Addosso un senso di potenza assoluta, la sicurezza di riuscire a fare bene ogni cosa. Non è la scienza (per ora) a segnare la rivoluzione ma un film a farla immaginare. Si intitola "Limitless", nel cast c´è pure Robert De Niro, e il protagonista grazie a un farmaco dal nome Nzt dà una svolta alla sua esistenza, il suo cervello diventa più potente e la sua vita va alla grande. Una medicina come quella che sconvolge, non solo in positivo, Eddie Morra, interpretato da Bradley Cooper, ancora non esiste ma qualcuno la studia e soprattutto in molti la cercano tra quelle già disponibili in farmacia. Che siano amfetamine, farmaci anti narcolessia o anti parkinson, sono tante le molecole a cui chiede aiuto chi vuole più concentrazione e lucidità. Ma il prezzo da pagare è molto alto. «Questi prodotti possono dare effetti collaterali e dipendenza, come le droghe - dice Sandro Sorbi, ordinario di neurologia a Firenze - E poi è impensabile usarli per periodi prolungati se non si è malati». Tra gli studenti di ogni età da anni c´è chi sceglie le amfetamine per imparare velocemente. Soprattutto negli Usa ora va di moda il Ritalin. Nel 2008 la rivista Nature ha intervistato 1.400 scienziati di 60 paesi scoprendo che un quinto di loro usava farmaci per ottenere un potenziamento cognitivo e quasi sempre si trattava dell´amfetamina nata per i bambini iper attivi. Anche il Provigil, efficace contro la narcolessia, viene usato da chi vuole rendere di più in ciò che fa. È stato pure testato sui piloti di elicottero Usa. Poi ci sono musicisti e performer: non pochi controllano l´agitazione prima degli show con betabloccanti, farmaci per l´ipertensione. «Da anni si parla di un farmaco per l´intelligenza. La ricerca c´è, anche su pratiche come la stimolazione magnetica transcranica, che noi usiamo sui nostri pazienti - dice Carlo Caltagirone, direttore scientifico del Santa Lucia di Roma, importanti centro di neuroriabilitazione - Questa attività potenzia o inibisce certe aree cerebrali. In chi ha subito un danno può essere di grande aiuto. Esistono anche studi su persone sane per capire se stimolando determinate zone si accrescono certe capacità». Il tema del potenziamento del cervello non è solo sanitario. «L´intelligenza è un concetto troppo complesso: posso aumentare l´attenzione ma di qui a far venire idee migliori con una pillola ce ne vuole», dice Pierangelo Geppetti, farmacologo clinico di Firenze. «C´è un problema etico. È corretto migliorare la memoria e la lucidità se non in casi limitati, come quello del pilota che deve salvare i passeggeri da un pericolo? - chiede Caltagirone - Perché dobbiamo essere più produttivi ed efficienti, per lavorare di più? Non mi convince la ricerca della performance quando si parla di intelligenza. Si finisce nel doping». Laura Fratiglioni dirige il centro di ricerca sull´età del Karolinska di Stoccolma. «Dobbiamo ricercare per mantenere la capacità intellettiva di anziani e malati, non per aumentare l´apprendimento di chi è giovane e sta bene».