la Repubblica 16/4/2011, 16 aprile 2011
LETTERE
Non sopporto l’uso della lingua inglese che sta invadendo oltre ogni limite altre lingue come ad esempio il latino. La pubblicità di un’importantissima azienda, per di più italiana, legge il termine "plus" (più) all’inglese ("plas"). Mi ricorda, durante un esame universitario, uno studente che mi parlava di un rapporto "sain dai"; dopo la mia iniziale incomprensione, capii che aveva così deciso di leggere l’espressione latina "sine die" ("a tempo indeterminato").
Ennio Triggiani, Bari