
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Domani all’alba trasmettono l’ultima puntata di Lost…
• Come mai all’alba?
Alle sei di mattina, su Fox, per l’esattezza. perché la mandano in onda in contemporanea, quindi senza sottotitoli, con la costa occidentale degli Stati Uniti, dove saranno le nove di sera. Sono connesse anche Spagna, Portogallo, Turchia, Israele e Canada. Entro le 24-48 ore successive questa puntata finale sarà trasmessa in 59 paesi. Se non se la cava tanto bene con l’inglese, aspetti le 21, sempre di domani: la puntata, due ore e mezza di spettacolo, sarà visibile sulla Iptv di Alice.
• Che senso ha farsi buttare giù dal letto per guardare una trasmissione televisiva? Neanche fosse lo sbarco sulla Luna.
Ma allora lei non ha ben chiaro il fenomeno Lost. Ai primi di aprile il blog italiano Macchianera ha pubblicato sei pagine della sceneggiatura della puntata finale. In poco tempo i contatti sono passati da 10mila a 100mila, l’anticipazione è stata ripresa dal New York Times, dal New York Magazine, da Msnbc, dal canale news di Nbc eccetera. E non era affatto certo che queste pagine, con le loro rivelazioni su personaggi che muoiono o si credevano morti, fossero autentiche. Anzi: molti che in questi giorni hanno cercato di scoprire su internet come andrà a finire la serie si sono beccati un virus dannosissimo, MySecurityEngine. La pagina ufficiale di Lost su Facebook conta al momento 3 milioni 696mila iscritti (dato aggiornato a ieri pomeriggio, il numero aumenta di minuto in minuto). Uno spot di 30 secondi da mandare durante una delle ultime tre puntate è stato venduto allo stesso prezzo dei commercial inseriti nella serata del Superbowl o nella notte degli Oscar. Se si digita su Google «Lost Finale Season» escono fuori 187 milioni di voci. Lo scorso 2 febbraio Barack Obama avrebbe dovuto pronunciare il discorso sullo stato dell’unione, ma andava in onda Lost, e la Casa Bianca preferì rimandarlo. Il portavoce Robert Gibbs disse per l’occasione: «Tranquilli, non posso prevedere uno scenario in cui milioni di persone che sperano di avere finalmente qualche soluzione su Lost vengano ostacolati dal presidente».
• Se ha tanto successo perché lo chiudono?
Non è che lo chiudono, è che siamo alla soluzione finale. Cioè Lost, a differenza per esempio di Beautiful, che può andare avanti all’infinito, è un ciclo narrativo chiuso. Anche se ogni puntata (costo: 5 milioni di dollari, per via degli effetti speciali e della location esotica a Oahu, nelle Hawaii) ruota intorno a un singolo personaggio, con flashback sul suo passato che aiutano a capire perché si trova sull’isola di Cast Away, la storia è collettiva e vuole una soluzione, cioè uno scioglimento del dramma, come nella più classica delle narrazioni. Una soluzione anche filosofica, guardi un po’: «Che cos’ è un isola? Che cosa significa sopravvivere? Esiste il mondo esterno o è una mera illusione? Che cos’è la verità? Che cosa significa convivere? Qual è il rapporto fra fiction e vita reale?». C’è anche un saggio sulla filosofia di Lost, scritto da Simone Regazzoni (Ponte alle Grazie).
• Ehm, l’isola…
Ah, lei non ha troppa dimestichezza con la trama. Gliela riassumo, a beneficio suo e dei lettori che non ci avessero ancora buttato l’occhio. «Un aereo cade su un’isola all’apparenza deserta e i sopravvissuti scoprono che non è abbandonata come sembra, ma che un tempo era il centro di un progetto scientifico denominato Dharma. Gli scienziati legati a questa iniziativa sono stati uccisi dai nativi che si sono impossessati dei loro centri di ricerca. A causa di una misteriosa forza elettromagnetica l’isola si può muovere nel tempo e nello spazio: è stato proprio questo campo magnetico a causare lo schianto dell’aereo. Alcuni tra i sopravvissuti riescono a lasciare l’ isola...» eccetera eccetera. Aldo Grasso, da cui abbiamo preso questo abstract fornito ai lettori della sua rubrica sul Corriere tre mesi fa, quando partì la sesta e ultima stagione della serie, consiglia di non insistere con il riassunto perché Lost, con la sua struttura narrativa a tela di ragno, è in realtà impossibile da sintetizzare.
• Sesta stagione? Mi pareva che durasse da più tempo.
La puntata pilota di Lost (14 milioni di dollari) è andata in onda su Abc, dove è sempre rimasto, il 22 settembre 2004, naturalmente negli Stati Uniti. La prima stagione ebbe mediamente 15 milioni di spettatori. In sei anni, il pubblico americano è diminuito di quattro milioni di persone. Anche se ha vinto un Golden Globe e tre Emmy Awards, la Disney ha saggiamente programmato di chiudere e di partire con un prodotto nuovo: No ordinary family, storia di una famiglia in vacanza in Amazzonia che viene coinvolta in un altro incidente aereo. L’aria è comunque sempre quella. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 23/5/2010]
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