Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  maggio 23 Domenica calendario

L’avvocato Crapolicchio, prima fa la legge poi protesta al Tar - L’ex onorevole comunista avvocato Silvio Crapolicchio ne ha fatta un’altra delle sue

L’avvocato Crapolicchio, prima fa la legge poi protesta al Tar - L’ex onorevole comunista avvocato Silvio Crapolicchio ne ha fatta un’altra delle sue. Qualche giorno fa ha vinto al Tar del Piemonte una serie di cause nei confronti dei ministeri dell’Interno e dell’Economia intentate da un gruppo di Comuni piemontesi, fra cui Almese e Volpiano, che protestavano per i tagli imposti al loro bilancio in base ad alcune norme per ridurre i costi della politica contenute in una legge del 2007. E’ l’ultima Finanziaria del governo di Romano Prodi, che aveva dato alcune sforbiciatine alle prerogative degli amministratori locali, con l’obiettivo di risparmiare 313 milioni di euro l’anno. Misure che andavano dalla riduzione da sedici a dodici del numero massimo di assessori delle giunte comunali e provinciali, all’obbligo per i consiglieri in aspettativa dal lavoro di pagare di tasca propria i contributi previdenziali (prima a carico dello Stato), al tetto per i gettoni di presenza, al divieto per i politici di incassare soldi per la partecipazione a commissioni e comitati, e vie dicendo. La Finanziaria di Prodi stabiliva tuttavia che i tagli fossero proporzionati ai risparmi conseguiti, da verificare sulla base di un’apposita certificazione. Il governo avrebbe invece risolto il problema con il solito taglio orizzontale, e il Tar l’ha bocciato, annullando il provvedimento con il quale sono stati ridotti i trasferimenti ai Comuni piemontesi. Il precedente è rischioso, perché potrebbe aprire la strada ai ricorsi di massa, con il risultato di aprire nei conti pubblici un buco di 939 milioni di euro: 313 milioni l’anno dal 2008 al 2010. Altra piccola rogna per il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, alle prese con una manovra monstre già abbastanza contrastata. Niente male, per una «talpa che scava», ricorrendo all’immagine cara a Carlo Marx. Prima di tornare alla professione forense che esercita con il suo studio Crapolicchio & Partners, Silvio Crapolicchio era deputato dei Comunisti italiani. E si dà il caso che anche il voto del partito per il quale sedeva sui banchi del Parlamento fu determinante per l’approvazione di quelle norme sui costi della politica dell’ultima Finanziaria di Prodi.