Mario Sconcerti, Corriere della Sera 23/5/2010, 23 maggio 2010
IL SOCIALISMO LUSSUOSO DI MOU
Milito ha colorito prima e poi deciso la partita perfetta di una grande squadra e un grande allenatore. perfino giusto che adesso avvenga il divorzio, più di così Mourinho non potrebbe fare. incredibile la crescita di questa squadra in personalità, in ordine, in organizzazione, in capacità individuali. Ed è straordinario come i giocatori si siano amalgamati, siano diventati una squadra e abbiano imparato a gestire il campo. C’è un lavoro infinito alle spalle di un successo di questo genere. Il Bayern conta poco, era solo l’ultimo ostacolo. La cosa più importante è stato il cambiamento che l’Inter ha avuto a metà dell’inverno, quando ha cominciato a giocare con le ali e ha pressato gli avversari dovunque. Lì ha cominciato a vincere. possibile ci siano squadre in Europa che giochino meglio, che abbiano più differenze tecniche. Ma veder giocare una squadra in modo così moderno, così verticale, a questi livelli di competizione, è veramente uno spettacolo. Mourinho ha inventato una specie di socialismo lussuoso dove tutti corrono per tutti e tengono per il conto finale la propria qualità. Non c’è stato nemmeno al Bernabeu un solo dribbling di troppo, la voglia di un preziosismo. Ognuno aveva un compito esatto e tutti avevano quello di aiutare il compagno più vicino. Ripeto, non c’entra la qualità del Bayern, l’Inter in questo momento avrebbe battuto qualunque avversario. la squadra più organizzata al mondo, un computer con un’anima che si espande dovunque. Ho visto tante finali di Champions, tante costruzioni di squadre vincenti. Wenger è un maestro, un Prandelli sofista. Ferguson sa capire gli uomini e sa metterli insieme cambiando ogni volta gioco. Ma non ricordo uno spettacolo di precisione e cuore (lo dimostrano anche le lacrime di Mourinho) come questo di Mourinho. una straordinaria lezione per tutti. Abbiamo visto in questi ultimi mesi di Champions un capolavoro allargarsi e compiersi. quasi impossibile andare oltre questo risultato, questa modernità. Milito e Sneijder sono la fotografia di questo salto nel tempo. Giocano senza alzare il pallone, sempre sullo scatto, sempre tenendolo incollato al piede, non tenendolo mai per più di tre secondi. E in quel tempo fanno accadere tutto. Questo è il calcio. La mia impressione è che sia l’evoluzione migliore del calcio fobico di Herrera. Un modulo italiano vestito finalmente a festa. Ma stasera non ha grande importanza. Oggi è solo tempo di ringraziare l’Inter. Per il successo e l’umiltà. Tenendo un arrivederci per Mourinho.