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 2011  settembre 20 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Nitto Francesco Palma
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Francesco Saverio Romano
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Anna Maria Bernini (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Ieri i mercati sono andati di nuovo giù, tutti sotto il 3% per cento tranne Londra che s’è difesa con un calo del meno 2 (il differenziale dei nostri Btp è a 381). La ragione dei crolli stavolta è chiara a tutti: ci sono 95 probabilità su cento che la Grecia fallisca e che fallisca entro il 3 ottobre.

• Come mai?
Atene dovrebbe incassare per quella data la sesta rata di prestito, equivalente a otto miliardi di euro. Le casse di quel paese sono vuote e se non riceverà gli otto miliardi non avrà i soldi, per esempio, per pagare gli stipendi ai 750 mila statali. Sarà cioè il fallimento.

• Perché non dovrebbe ricevere gli otto miliardi?
Perché s’era impegnata a un piano di tagli e privatizzazioni che non ha rispettato. Non ha rispettato soprattutto il piano di privatizzazioni: doveva vendere partecipazioni, immobili ecc. per una cinquantina di miliardi e praticamente non ha neanche cominciato. Il ministro delle Finanze Venizelos ha fatto sapere proprio ieri che sono pronte una quindicina di misure per risparmiare. La settimana scorsa è stata varata una patrimoniale da due miliardi, ma gli esperti di Fondo Monetario, Bce e Unione europea dicono che non vale due miliardi, ma uno. Lei ricorderà che la Grecia si trova in questa situazione non solo per aver vissuto al di sopra dei propri mezzi ma anche per aver truccato i conti…

• Diciamo la verità, l’Europa s’accorse subito che aveva truccato i conti, ma fece finta di niente…
È vero, e non sono pronto a giurare che il piano di tagli preteso da Fmi-Bce-Ue sia la soluzione. In ogni caso però per ottenere un altro prestito da 110 miliardi, la Grecia s’è impegnata a tagliare e a vendere. E coloro che prestano hanno detto fin dall’inizio che se il piano di risparmi non fosse stato messo in atto, il versamento delle tranches del prestito si sarebbe interrotto. I tagli che il paese dovrebbe affrontare sono tremendi: il 20% dei 750 mila statali andrebbero messi per un anno nella cosiddetta “riserva di lavoro” al 60 per cento della busta paga con la prospettiva del licenziamento se nel frattempo non si sarà trovata una collocazione in un altro ministero. Venizelos promette che prima della fine dell’anno saranno smantellate una trentina di società pubbliche. L’altro giorno circolava la notizie che le case farmaceutiche non gli mandano più medicine essenziali perché le probabilità di non essere pagati sono troppo alte. I cds sulla Grecia – l’assicurazione contro il fallimento – sono arrivati a livelli stratosferici. La Merkel ieri ha richiamato l’attenzione di tutti sul fatto che il fallimento dell’euro significa il fallimento dell’Europa. Ieri il falco Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, ha detto: «L’insolvenza greca non è da escludere. Se Atene non attuerà nei tempi previsti il programma di risanamento e riforme è consequenziale che si blocchino i versamenti delle tranches degli aiuti di Unione europea e Fondo monetario internazionale. Senza questi fondi la Grecia non può onorare le scadenze sui pagamenti dei suoi titoli di Stato». Tuttavia la posizione tedesca è oggi forse un poco più articolata. Nelle elezioni di Berlino i liberali sono precipitati dal 9 al 2 per cento. E i liberali erano i più convinti sostenitori del fatto che greci, italiani eccetera vanno buttati fuori.

• Come finisce la faccenda della Grecia, a questo punto?
Mentre io e lei discutiamo, sono riuniti in teleconferenza Venizelos e i tre rappresentanti della troika. Venizelos ha fatto sapere che staranno probabilmente lì tutta la notte e che alla fine della discussione non sarà emesso nessun comunicato.

• Se la Grecia fallisse sul serio?
Si sa già che se dovesse accadere l’annuncio sarà dato di sabato, nella speranza di attutire il colpo sui mercati. Atene potrà scegliere di restare nell’euro, rimborsando solo il 15-35% del debito ai creditori. Oppure farà rivivere la dracma, nel qual caso tutti gli euro depositati in banca si trasformeranno in dracme, a un cambio che non è possibile per il momento prevedere ma che rifletterà in ogni caso una pesante svalutazione (40-60%). In questo secondo caso la Grecia comunicherà certamente ai suoi creditori che le loro spettanze non saranno saldate. Quindi: i risparmiatori correrebbero in banca a ritirare i loro depositi, con la speranza di stringere tra le dita degli euro e non delle dracme. Naturalmente il sistema bancaro internazionale andrebbe in crisi, anche perché nessuno sottoscriverebbe più i bond dei paesi più deboli. I profeti vedono in lontananza persino la possibilità di una guerra. Non a caso la parola che si adopera di preferenza per intitolare questo scenario è “Armageddon”

[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 20 settembre 2011]
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