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 2011  settembre 20 Martedì calendario

Dimmi che gomma mastichi, ti dirò chi sei - «Amore, scendo un attimo per comprare le caramelle

Dimmi che gomma mastichi, ti dirò chi sei - «Amore, scendo un attimo per comprare le caramelle...». Risulta­to: torna a casa dopo una settima­na. Tutta colpa dell’espositore del­le caramelle, diventato ormai più mastodontico del Suv di Lapo Elkan. Siamo infatti sommersi da una varietà infinita di pacchetti di «ciuingamm» (come le chiamano al Nord), di «cicche» (come le chia­mano al Centro) e di «gigomme» (come le chiamano al Sud). Sembra passato un secolo da quando le «caramelle a molla» si vendevano sfuse. Erano a forma di quadretto e costavano 10 lire. Nella carta interna che le avvolgeva sin­golarmente poteva spuntare- cosa rarissima - la scritta: «Hai vinto 1 chewing gum» o- se proprio eri su­per fortunato - «Hai vinto 2 chewing gum». A Potenza la baby-banda di ra­gazzacci di cui facevo parte si era procurata un timbro con la scritta «Hai vinto 2 chewing gum» e, ogni giorno, si andavano a incassare i proventi della truffa dolciaria ai danni di un certo signor Capozza (titolaredell’omonimaditta,consi­stente in un unico carretto con cui signor Capozza girava per la città). Il signor Capozza aveva la netta percezione che lo stessimo raggi­rando, ma, per anni, stette al gio­co, finché un giorno noi - per fare gli splendidi - scrivemmo a penna su un bigliettino «hai vinto tutto il carretto!». Capozza lo prese tra le mani, sorrise a «Cachino» (questo ilnomignolodellosfortunatocom­pagno prescelto dalla mini-gang per il ritiro del premio-tarocco) e gli rifilò un calcione nel sedere del­la stessa sovrumana potenza di quello che il compianto giornali­sta Paolo Frajese assestò nel dere­tano dell’ancora acerbo disturba­tore- tv, Gabriele Paolini. Quelli della scatoletta... Sono quelli che sanno bene co­me la classe si celi nei dettagli. Lo­ro fanno sempre un figure. Il segre­to? Offrire una caramella tirando­la fuori non dal volgare pacchetto di carta, ma da una sofisticata sca­toletta di metallo modello-vinta­ge. Se poi sulla scatoletta c’è un di­segno che rimanda alle atmosfe­re della Belle Èpoque o alle balle­rine del Moulin Rouge care a Tou­louse­Lautrec, potrebbe scatta­re addirittura la standing ova­tion . Della serie: per molti ma non per tutti. Chi non conosce il significato di parole come «bohe­mien » e «Montmartre» è pregato di ripiegare sulle Vivident Xylit. Si scherza, ovviamente... Sfogliatori L’ultima diavoleria per un alito «fresco e profumato» non sono né «gomme», né mentine, né confetti. Si tratta di sfogliette con la stessa consistenza della carta velina. Esse hanno la sinistra caratteristica di at­taccarsiimmeduiatamentealpala­to, rimanendo in quella fastidiosa posizione finché non si siano com­pletamente sciolte. Da evitate, an­che a costo di tenersi un alito da fo­gna di Calcutta. Pallonari Sono i forzati delle Big Babol. Hanno un’età compresa tra i 18 e 30 anni (categoria «bamboccio­ni »). Più che masticare la rosea gomma al profumo di vaniglia fragolata, passano il tempo a gonfiare con la bocca enormi palloni che poi si spiaccicano sulla faccia. Riservate agli esibi­zionisti che non temono di appa­rire un po’ maleducato; ideali anche per i bisognosi di affetto che con la gomma ci giocano, al­lungandola come uno spaghet­to modello- Tiramolla. Frikkettoni Li riconosci subito perché han­no l’astuccio delle Vigorsol Cult Alasakan della pubblicità e tenta­n­o di fare quello che fanno i frikket­tonidellospot: cioèpassarsirapida­mente il pacchetto tra le dita me­glio di come fa il mago Silvan con le carte. Risultato: il pacchetto cade a terra, finisce in una pozzanghera e le«cicche»diventanoimmangiabi­li. Ideali per chi non teme di fare fi­guracce. Ghiottoni No, a loro il semplice chewing gu­mnon basta: pretendono anche un «cremoso ripieno». Ma qui la scelta è motivata più da una carenza di af­­fetto che dall’esigenza di aver l’ali­to fresco. Di solito gli «utenti» della gomma dal «cuore tenero» sono gli stesi che fanno colazione con i bo­b­oloni ripieni alla crema e cappuc­cino con spolverata di cacao. Tutta gente che poi sale sulla bilancia e piange perché nessuno se li fila. E se cominciassero dimezzando le calorie? Nostalgici Sono i nostalgici della gomma del ponte. Non il ponte di Messina, ma quello di Brooklyn. Fedele nei secoli al suo pacchetto, è rimasta l’unica dalla classica forma a fascetta rettan­golare avvolta dalla carta stagnola. Un tempo le Brooklyn avevano tanti gusti (compreso quello allo yogurt) e il suo profumo ricorda gli anni spen­sierati della gioventù. Per questo gli attuali over 50 non le cambierebbero con nessun’altra caramella al mon­do. Attenti però a non farle attaccare alla dentiera.