Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  settembre 20 Martedì calendario

Bucchino Gino

• Bivongi (Reggio Calabria) 1 gennaio 1948. Medico. Politico. Nel 2006 e 2008 eletto alla Camera (Ulivo-Pd, circoscrizione Nord America) • «Un bonifico di tutto rispetto: 150mila euro. E la rielezione garantita. È l’offerta che il deputato Pd Gino Bucchino [...] sostiene di aver ricevuto da un mediatore, un “giovane esponente di Rifondazione socialista” che ha indicato Denis Verdini quale garante dell’operazione. La contropartita richiesta? Il passaggio alla maggioranza, tra le file dei “Responsabili”. Fatti, circostanze e contropartita vengono rivelati nel corso di una conferenza stampa che il parlamentare tiene a Montecitorio [...] L’incontro avviene [...] in un bar di Piazza San Silvestro, poco distante da Montecitorio, giusto nei giorni in cui prende corpo il gruppo di Moffa, Romano e Scilipoti. Il primo contatto - racconta Bucchino - è telefonico: “Ciao Gino, ho un progetto importante di cui parlarti. E il fatto che mi desse del tu mi ha spiazzato. Ho pensato: magari lo conoscerò. E così ho accettato di incontrarlo il giorno dopo. Il tizio - continua - mi dice di essere di ‘Rifondazione socialista’ e di aver parlato con Denis Verdini, si sarebbe fatto il mio nome in una riunione andata avanti fino alle due della notte precedente”. Fioccano dunque le proposte: “Per il mio passaggio in maggioranza mi hanno offerto di ricandidarmi per la prossima legislatura e mi hanno promesso 150mila euro a titolo di rimborso delle spese elettorali che avrei dovuto sostenere”. L’interlocutore mostra di conoscere il deputato: “Nel Pd non hai incarichi particolari. Con noi puoi far sentire la tua voce. Poi ci sarà una distribuzione di incarichi”. Ma Bucchino, per i compagni “Gino”, ha una militanza che affonda le radici nel Pci, passando per il Pds, Ds e infine Pd. Sul momento, non dà una risposta. Qualche ora dopo invia un sms con cui chiude: “Ti ringrazio, ma non sono interessato”. Spiega di aver deciso di denunciare l’affaire “perché penso che non sia giusto questo mercato di parlamentari. La sorte di milioni di persone non può dipendere da questo mercanteggiamento di deputati”. Dunque, aggiunge, “se poi un magistrato vorrà chiamarmi per chiarire io sono a disposizione”. [...] Bucchino non fa il nome del “mediatore” incontrato. E smentisce sia quello dell’attuale segretario di Rifondazione socialista, Filippo Fiandrotti. Il quale per altro perde le staffe: “Bucchino? Ma chi è sto pazzo? Quel che dice è impossibile. Rifondazione socialista l’ho fondata io e, a onor del vero, non esiste neppure più. Siamo confluiti nel Pd” [...] La replica di Denis Verdini non si fa attendere. “Non so chi sia l’onorevole Bucchino, non so chi possa averlo contattato a mio nome - attacca in una nota - La notizia è totalmente destituita di fondamento. E avverto fin d’ora che denuncerò chiunque propaghi certe menzogne. [...]” [...]» (Carmelo Lopapa, “la Repubblica” 25/2/2011).