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 2011  settembre 20 Martedì calendario

La nascita di una nuova specie è sempre un avvenimento molto particolare. A volte la causa può essere l’isolamento geografico, in altri casi intervengono mutazioni genetiche o eventi catastrofici

La nascita di una nuova specie è sempre un avvenimento molto particolare. A volte la causa può essere l’isolamento geografico, in altri casi intervengono mutazioni genetiche o eventi catastrofici. Anche le barriere linguistiche possono determinare l’evoluzione di nuovi organismi mai esistiti prima; un fatto estremamente singolare, soprattutto se a essere coinvolti sono dei pesci, animali che l’immaginario collettivo considera muti, che dialogano con segnali elettrici. Successe in Africa, circa 50-60 milioni di anni ai mormiridi. «A quel tempo — racconta su Science Bruce Carlson della Washington University di St. Louis (Usa) —, in un gruppo di pesci della famiglia dei mormiridi, la regione del cervello deputata all’interpretazione della comunicazione elettrica subì dei cambiamenti. Aumentò di dimensioni e si differenziò in due parti, un lobo frontale e uno posteriore». Forti di questi miglioramenti i mormiridi iniziarono la loro espansione, grazie alle maggiori possibilità e complessità offerte dal loro linguaggio. «Le specie — continua Carlson — iniziarono così a differenziarsi, a causa delle barriere “linguistiche” che si venivano progressivamente a creare tra popolazioni di pesci della stessa famiglia che non riuscivano, progressivamente, a comunicare tra di loro. La nascita di “dialetti elettrici” in cui diverse popolazioni si riconoscevano, diede quindi impulso a nuove specie: attualmente sono 207, di cui 175 possiedono il cervello “maggiorato”, un vocabolario più vario e riescono a percepire e rilevare variazioni molto fini dei segnali elettrici». Nei mormiridi, che hanno nel pesce elefante il rappresentate più noto tra gli acquariofili, la conversazione è una sorte di ronzio. Utilizzando particolari organi nelle loro code, formate da speciali cellule (elettrociti), questi animali comunicano tra di loro con un rudimentale codice Morse, fatto da impulsi elettrici. I pesci emettono un segnale elettrico distintivo non solo della loro specie, ma che può comunicare anche il sesso, lo stato dominante e l’identità individuale e che serve pure per orientarsi nelle acque fangose in cui vivono o per catturare delle prede. Quale fattore ha determinato la differenziazione in diverse specie dei mormiridi? L’evoluzione dei segnali specie-specifici dipende infatti dalla capacità degli individui di rilevare variazioni del segnale, che a sua volta si basa sulla capacità del cervello di elaborare le informazioni ricevute. Secondo Carlson cervello e sensori si sono evoluti in stretta connessione, ma il cervello ha rappresentato comunque una parte importante nell’evoluzione dei mormiridi. Roberto Furlani