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 2011  settembre 20 Martedì calendario

Antonini Andrea

• Roma 13 gennaio 1971. Vicepresidente nazionale dell’organizzazione di destra Casa Pound Italia e consigliere del gruppo misto al municipio XX, il 14 aprile 2011 fu “gambizzato” • «All’ingresso del centro commerciale Euclide in via Flaminia, con i volti coperti da caschi e a bordo di un motorino si sono avvicinati a quell’uomo che viaggiava su un Sh in via Flaminia fino a poggiargli una pistola di piccolo calibro, forse una 22 o una sparachiodi, sulla coscia sinistra, hanno premuto il grilletto due volte, e poi si sono allontanati. Entrambi i colpi hanno trapassato la coscia. La vittima [...] non ha lasciato il suo ciclomotore con cui ha raggiunto la sede dell’ex circoscrizione da sempre roccaforte del centrodestra romano. Chiuso con il lucchetto l’Sh 150, ha chiesto aiuto a un amico che l’ha portato all’ospedale Sant’Andrea. La polizia è stata avvisata soltanto quando Antonini era già seguito dai medici. [...] Dopo poche ore Antonini è stato dimesso e ha potuto partecipare con gli inquirenti a un sopralluogo in via Flaminia, sul luogo del ferimento. “Non ho la più pallida idea di chi possa essere stato” ha detto [...] prima di lasciare l’ospedale. “Riteniamo che questa è una città dove ci sono molte cose da costruire ed è opportuno che chi intende solo distruggere venga messo da una parte e che noi ci dedichiamo a continuare l’attività e tutto quello che stiamo facendo - ha aggiunto Antonini - È una sorta di considerazione e di appello a tutti quanti” [...]» (Gabriele Isman, “la Repubblica” 15/4/2011) • «[...] Se esiste un fascismo del terzo millennio, di sicuro Andrea Antonini ne è un esempio lampante, un personaggio yin e yang, pieno di contraddizioni e, a suo modo, intrigante: mediatico, attivissimo, sempre in bilico tra istituzioni e piazza, uno che non si tira indietro davanti alle sprangate ma neanche al dibattito. Il curriculum vitae è dritto come un fuso: inizia la militanza nel Fronte della Gioventù di Monza a 16 anni, fascista senza sconti, si diploma, si laurea (con la specializzazione in politica economica) si sposa ma il suo cuore batte per la politica. Si muove soprattutto nella zona del Prenestino: attivissimo. Nel 2002 entra nella segreteria politica del presidente della Regione Lazio Francesco Storace e ci resta per tre anni ma, presto, le loro strade si dividono. È un divorzio senza traumi tanto che Storace stesso [...] parla di “rapporti cordiali”. Come tanti camerati un po’ allo sbando, Antonini approda a Casa Pound che, con l’occupazione di un palazzo di via Napoleone III, all’Esquilino, si sta conquistando un seguito e uno spazio nell’arcipelago dell’estrema destra capitolina. Partecipa alle occupazioni di case sfitte, combatte la battaglia per il mutuo sociale, va a vedere le partite della Roma sotto lo striscione nero con la scritta “Padroni di casa” e nel frattempo scala la gerarchia dell’organizzazione [...] Anche Casa Pound, nel frattempo, cresce e si diffonde in tutta Italia creando fastidi e dissapori sempre più aspri con gli altri gruppi, a cominciare da Forza Nuova che non digerisce il terzomondismo e il velleitariso un po´ anarcoide dei “cameragni” [...] Nel 2008, Andrea Antonini si candida alle comunali alla carica di presidente del XX municipio, come indipendente, nella lista della Destra-Fiamma Tricolore, raccoglie 3300 voti e poi, come gli altri di Casa Pound, passa al Gruppo misto. Lo nominano presidente della commissione trasparenza e non salta una seduta anche se per vivere lavora alla Astral, una ditta di manutenzione stradale e ha perfino il tempo di fare militanza sindacale nella Ugl. Appare su Youtube, in giacca slacciata e fare compunto, in un dibattito sul degrado in cui argomenta niente male ma, nel frattempo, viene indagato per il blitz alla trasmissione “Chi l’ha visto?” (coi filmati diffusi via mail dagli stessi militanti dell’organizzazione) ed era sicuramente a piazza Navona durante i violenti scontri con gli studenti di sinistra. Lo yin e lo yang, il computer e la spranga, il dibattito e le botte. Una linea politica polimorfa che alla fine, potrebbe aver infastidito qualcuno. Qualcuno che magari, ha anche lui un cuore che batte a destra» (Massimo Lugli, “la Repubblica” 15/4/2011).