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 2011  settembre 20 Martedì calendario

Il direttore della «Hunan Satellite Tv» (Hst) era stato avvertito: attento alla tua «Voce delle ragazze felici»

Il direttore della «Hunan Satellite Tv» (Hst) era stato avvertito: attento alla tua «Voce delle ragazze felici». Quest’anno il debutto della trasmissione, il 15 luglio, aveva sforato di un’ora e mezza il limite fissato: in tutto, dunque, tre ore di canzoni e minigonne. Uno show forse oltre il comune senso del pudore televisivo cinese. Ouyang Changlin, dunque, era stato invitato a «prendere un tè» con le autorità. Non sono serviti né la ramanzina né i successivi tentativi di contenere entro i tempi prefissati lo show dedicato a talenti da scoprire. «Ragazze felici», noto anche come «Super Girl», è stato cassato dalla Sarft, l’Amministrazione statale per la radio, i film e la tv. Per un anno sparirà dai teleschermi della Cina e sarà rimpiazzato da «trasmissioni che promuovono la morale e il bene del pubblico, e danno informazioni pratiche per il lavoro domestico». Condanna senz’appello. Che ha le sue radici in un inasprimento di regolamenti varati nel 2007 quando un programma analogo, «La voce dei ragazzi felici», risultò «volgare». Ai curatori della sfida tra giovani promesse canore fu imposto di elaborare testi «sani e capaci di suscitare aspirazioni etiche» e di evitare di indugiare in pettegolezzi e in tutto quanto contraddiceva «il senso estetico degli spettatori». Da allora è vietato mandare in onda gare simili in prime time e non sono più ammessi i voti per sms (decisione, quest’ultima, che ha lasciato ipotizzare un certo fastidio per una forma embrionale di democrazia diretta). Negli anni successivi la contesa tra i tutori del buon gusto e la corsa all’audience si è intensificata. Polemiche per un programma del Jiangsu fatto per creare coppie, tipo il nostro «Uomini e donne», nel quale una spregiudicata partecipante spiegava di volere un fidanzato ricco «perché preferisco piangere d’infelicità dentro la mia Bmw piuttosto che essere innamorata, ma in bicicletta». La scorsa settimana, invece, è stata punita una tv dell’Hebei perché in un finto reality basato su una coppia mostrava il marito mentre sgridava e minacciava il proprio padre: un mese di sospensione per il programma che «esaltava valori morali ed etici distorti» e «causava effetti sociali estremamente negativi». Nel caso delle «Ragazze felici» il sospetto è che le motivazioni siano le stesse — cattivo gusto, cattivo esempio — più che l’ufficialmente sbandierata incontinenza temporale. La trasmissione, come ha ammesso il Quotidiano della Gioventù, era estremamente popolare e il portale Baidu contava 28 milioni di contributi sull’argomento. Un ricercatore dell’Università cinese di comunicazione citato dal China Daily, Jin Yong, è stato esplicito: «Aver sforato coi tempi è la scusa per chiudere un programma, e di scuse ne avrebbero trovate comunque. Credo che dietro la decisone di regolamentare il programma ci siano dei commenti inappropriati di alcune concorrenti e il fatto possano essere state vestite male. Tutto ciò potrebbe aver offeso gli spettatori più anziani». Tuttavia, l’evoluzione — o involuzione — del gusto non si arresta: «Queste regole — ha aggiunto il quotidiano citando il ricercatore — potranno anche avere un effetto sul breve termine. Ma le trasmissioni non si fermeranno: sempre più gente cerca scampo a certi temi seri della tv». Intanto, le «ragazze felici» adesso lo sono molto meno. Marco Del Corona