
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
La soluzione per le badanti, messe all’angolo dalla legge sulla sicurezza, sta arrivando, sotto forma di emendamento al decreto sicurezza, qualcosa quindi che entrerà in vigore molto presto. Per non far arrabbiare Roberto Maroni e il governo non bisogna però chiamare questo emendamento con le parole “condono” o “sanatoria”.
• E allora come?
Non lo so. Se anche fosse un condono – come maliziosamente insistono a classificarlo i giornali nemici del Cavaliere -, sarebbe sbagliato collegarlo all’immigrazione clandestina. Riguarda infatti la messa in regola di tutte le colf e di tutte le badanti, italiane, comunitarie ed extracomunitarie.
• Cioè, se io ho in casa una donna di servizio in nero – vale a dire che non le pago i contributi e le do magari un salario inferiore ai minimi di legge – adesso posso sanare la situazione.
Proprio così. L’emendamento (un solo articolo di legge suddiviso in tredici commi) fissa una finestra temporale in cui mettersi in regola: dal 1˚ al 30 settembre 2009. Le colf e le badanti da sistemare dovevano essere in servizio prima del 30 giugno 2009. Se si tratta di una colf italiana (dovrebbero essercene in giro un cento-centocinquantamila) oppure di una colf che viene da un Paese della comunità europea (250-300 mila), il datore di lavoro si presenterà all’Inps della sua zona, verserà un ”contributo forfettario” di 500 euro e con questo avrà risolto il problema delle sanzioni penali, civili e amministrative. Poi, naturalmente, dovrà riconoscere al dipendente tutto il dovuto in termini di versamenti contributivi, tfr, ferie e quant’altro previsto dai contratti, che, per rinfrescarsi la memoria, saranno disponibili negli uffici Inps. Una bella sberla, per chi ha la cameriera in nero da parecchio tempo. Probabilmente però si diranno parecchie bugie all’atto dell’autodenuncia. Anche se la colf ingannata potrà poi sempre ricorrere al giudice del lavoro per farsi riconoscere il giusto.
• Ma i datori di lavoro accetteranno di uscire allo scoperto in queste condizioni?
Non so per le colf, dove forse qualcuno persevererà nel comportamento irregolare. Di sicuro le famiglie che hanno la badante non si tireranno indietro. Le badanti, assistendo i vecchi, svolgono un servizio sociale fondamentale, che Il Sole 24 ore ha quantificato in un valore di 11 miliardi l’anno.
• Questo per le badanti italiane e comunitarie. E per le extracomunitarie?
La domanda andrà presentata allo sportello unico per l’immigrazione del proprio territorio, che dovrà acquisire il parere della questura. Infatti non saranno ammessi alla regolarizzazione: i cittadini extracomunitari colpiti da provvedimento di espulsione per motivi diversi dal mancato rinnovo del permesso di soggiorno; gli “indesiderati” e gli “inammissibili”; quelli che hanno riportato condanne per uno qualsiasi dei reati previsti negli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale, cioè furto, violenza sessuale, saccheggio, rapina, pedopornografia, terrorismo, eversione, omicidio, corruzione, truffa, ecc. Sono i reati per i quali, in caso di flagranza, è previsto l’arresto immediato. Anche in questo caso i datori di lavoro dovranno versare i 500 euro – che li assolveranno da ogni sanzione penale, civile e amministrativa – e poi riconoscere al dipendente il dovuto. Ogni famiglia potrà sanare la posizione di una colf e due badanti. E ci saranno di sicuro degli abusi, cioè gente che ne approfitterà. D’altra parte il meglio è nemico del bene ed è già chiaro, lo hanno ammesso anche i tecnici del ministero dell’Interno, che non vi sarà modo di controllare la veridicità delle autodenunce. Un paletto forte è stato messo, in questo senso, ai datori di lavoro stranieri, quelli cioè che avrebbero più facilmente la possibilità di approfittarne. Potranno far domanda di regolarizzazione solo i “lungo-soggiornanti”, cioè quelli che stanno da noi, regolarmente, da almeno cinque anni.
• Alla fine di quanta gente stiamo parlando?
A oggi risultano in sospeso 300 mila domande di assunzione di colf e badanti extracomunitarie. Mettendoci anche le italiane e le comunitarie si dovrebbe arrivare al mezzo milione almeno. Si sono fatti i conti anche dei denari che questo provvedimento porterà nelle casse dei soggetti interessati. L’Inps si aspetta di ricevere, dalle sanzioni e dal resto, un 150 milioni, che in parte spenderà per gestire il problema (personale, adeguamento software eccetera). Dopo la regolarizzazione, però, entreranno nelle casse dell’Istituto 45 milioni l’anno e in quelle del fisco 400 milioni. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 12/7/2009]
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