dagospia, 12 luglio 2009
LA HISTORIA BUFFA DI TRECCANI
I baristi di piazza Argentina si scambiano opinioni su quanto ascoltano che sta avvenendo alla Treccani. Dai discorsi sussurrati nei bar della piazza sembra che sia già scattata la trappola preparata per il topo Giuliano Amato, recentemente nominato presidente della Treccani.
Subito dopo l’insediamento Amato aveva avuto dall’amministratore delegato dell’istituto, il mitico Franco Tatò un’informativa molto tranquillizzante sulla situazione economica dell’azienda; il Presidente l’aveva fatta propria e aveva informato in merito i dipendenti e il sindacato.
Ma passano pochi mesi e Tatò, approfittando della situazione generale di crisi dell’editoria, chiede la mobilità (accompagnamento alla pensione) fino a 7 anni per i dipendenti, su base volontaria; Tatò vuole almeno 60 dipendenti (su circa 180) fuori dall’azienda; i sindacati stanno con l’azienda.
Amato non se la sente di smentire l’amministratore delegato e cade nella trappola; mette all’ordine del giorno, nel consiglio di amministrazione, la mobilità per i dipendenti.
Nel consiglio c’è qualcuno che si domanda come l’istituto Treccani possa sopportare i costi altissimi legati all’A.D. senza che questi porti nemmeno un piano per il futuro dell’azienda:
l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana è in crisi, ma i costi della crisi ricadono esclusivamente su coloro che fanno effettivamente le opere e per il futuro non ci sono opere nè piani, anzi vengono smantellate le redazioni, cioè il motivo di esistere della Treccani.
Il lavoro dell’A.D. sembra essere stato solo quello di vendere il patrimonio aziendale (gli immobili) per finanziare la spesa corrente. Ma nel consiglio di amministrazione c’è qualcuno potente che appoggia Tatò, tanto potente che nessuno ha il coraggio di chiedere maggiori chiarimenti e ingaggiare una battaglia destinata alla sconfitta..
Perchè dietro a tutto un piano c’è, ma così subdolo e incredibile che i baristi di piazza Argentina faticano a prestare fede a quello che ascoltano.
Sentono sussurrare che il piano segreto è stato architettato in Vaticano, che non ha mai digerito la bocciatura del suo candidato alla presidenza dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, Pera, a cui era stato affidato il compito di portare la Treccani al rispetto della più stretta ortodossia cattolica.
Le difficoltà di presentabilità di Berlusconi, pronto a qualunque cosa pur di essere ricevuto dal Papa, hanno reso possibile disegnare lo scenario per la vendetta, e non solo, del Vaticano.
In sintesi il piano ascoltato dai baristi di piazza Argentina è il seguente:
1 - Giuliano Amato si trova costretto a rassegnare le dimissioni, in quanto non è ammissibile che un presidente definisca buona la situazione dell’Istituto che presiede e dopo un mese chieda la mobilità per un terzo dei dipendenti, senza toccare A.D. e dirigenti che qualche responsabilità dovranno pure averla e senza piani credibili per il futuro.
2 - Il Papa riceve in udienza privata Berlusconi, sorvolando completamente sull’eticità e moralità dei suoi comportamenti pubblici e privati. In cambio ottiene l’approvazione rapida della proposta di legge costituzionale n. 2457 (d’iniziativa dei deputati Alessandra Mussolini, Antonio Pepe, Renato Farina, Manuela di Centa) per la modifica all’articolo 1 della Costituzione, concernente il riconoscimento delle radici cristiane della civiltà italiana e della proposta di legge costituzionale n. 620 (d’iniziativa dei deputati Caparini, Alessandri, Allasia, Bitonci, Callegari, Consiglio, Cota, Guido Dussin, Fava, Forcolin,B Gidoni, grimoldi, Lanzarin, Laura Molteni, Montagnoli, Munerato, Negro, Pastore, Pini, Polledri, Reguzzoni, Vanalli) inerente la revisione dell’articolo 33 della Costituzione al fine di eliminare, al terzo comma, l’inciso « senza oneri per lo Stato », quanto alla facoltà` di enti e privati di istituire scuole e istituti di educazione.
3 - Nomina di Pera alla presidenza della Treccani, che a sua volta nominerebbe subito, come responsabile editoriale, il direttore dell’Osservatore Romano; i problemi economici per l’Istituto subito eliminati, per far rifulgere il lavoro di Pera, mediante le misure seguenti
- Distribuzione onerosa dell’esistente opera Treccani "Storia di Milano" tramite allegato al maggiore quotidiano del nord per eliminare preventivamente l’opposizione eventuale e prevedibile della Lega di Bossi
- Inizio di una nuova grandiosa opera Treccani "Storia della Cristianità"; le spese sono coperte dello Stato con i fondi per la ricerca; vengono ovviamente e parimenti ridotti gli stanziamenti per la ricerca fisica, tecnologica e biologica
- Stampa in un milione di copie dell’opera già esistente (e invenduta) "Storia dei Papi" Le spese sono coperte come nel caso precedente e l’opera data in omaggio a tutte le famiglie italiane per la promozione spirituale.
[12-07-2009]