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 2009  luglio 12 Domenica calendario

STACCA LA SPINA ALLA MOGLIE DOPO LA LIPOSUZIONE


La star del calcio: un calvario di 7 anni

MILANO – Il capitano Hendry ancora una volta si è comportato da capitano. Si è assunto la respon­sabilità di far spegnere la macchi­na che teneva in vita sua moglie Denise.

 la storia che commuove tutta la Gran Bretagna quella di Colin e Denise Hendry, sposati da oltre vent’anni. Lui, 43 anni, leggenda del calcio scozzese, ex capitano della nazionale ai mondiali di Fran­cia ”98, una lunga carriera da ruvi­do difensore nella Premier League inglese con le maglie del Black­burn Rovers e del Manchester Ci­ty. Lei, 42 anni, madre di quattro figli, l’esatto contrario dello stereo­tipo della compagna di una star del football.

Denise Hendry ha iniziato a mo­rire sette anni fa quando decise di sottoporsi, dopo la quarta gravi­danza, ad un intervento di liposu­zione per ridurre l’addome e ricon­quistare la silhouette perduta. «Vo­leva tornare ad indossare i suoi bikini preferiti», ricordava nei giorni scorsi il marito. Doveva es­sere un’operazione di routine, ol­tretutto eseguita da un mago della chirurgia estetica, lo svedese Gu­stav Aniansson, in seguito espulso dall’ordine dei medici britannico dopo aver pagato 300 mila sterline (350 mila euro) alla famiglia Hen­dry a titolo di risarcimento. Inve­ce, quella liposuzione si è trasfor­mata in un incubo: danni irreversi­bili all’intestino e al colon, settice­mia e il cuore che, dopo l’interven­to, per quattro minuti aveva smes­so di battere.

Da allora, Mrs. Hendry si è sotto­posta a una ventina di operazioni per riparare i danni causati da quella maledetta liposuzione del 2002. L’ultimo intervento per rico­struire l’addome, durato ben 16 ore, in maggio presso il Salford Ro­yal Hospital di Manchester. L’enne­simo errore dei medici, o forse so­lo sfortuna: sotto i ferri la donna ha contratto la meningite cadendo nuovamente in coma (il legale de­gli Hendry sta valutando l’opportu­nità di far causa all’ospedale).

Fino a settimana scorsa, sia il marito Colin che i figli (Rheagan di 19 anni, Kyle di 18, Calum di 10 e Niamh di 9), avevano rifiutato l’ipotesi di staccare la spina alla macchina che teneva in vita, da sei settimane, Denise. «Ha mostrato qualche segno di miglioramento, è una grande combattente. Io e i miei figli non ci arrendiamo, la speranza è che riprenda conoscen­za », diceva ai giornali inglesi l’ex capitano della nazionale scozzese.

Poi, le speranze si sono affievoli­te fino ad azzerarsi del tutto. E quando i medici del Salford Royal Hospital hanno rinnovato a Colin Hendry la possibilità di mettere fi­ne ai tormenti della sua amata De­nise, il capitano ha detto di sì. «Non ci sono parole per descrive­re il nostro dolore», sono state le uniche parole dell’ex calciatore. Durante le ultime sei settimane lui e i suoi figli maggiori passavano tutto il tempo al capezzale di Deni­se: «Il mio più grande rimpianto è che i miei fratelli minori non han­no alcun ricordo della mamma pri­ma della malattia – ha detto in la­crime Rheagan, il più grande dei quattro ”. Lei non era la tipica moglie del calciatore, viveva solo per la nostra famiglia».

La storia di Colin e Denise ha fat­to scalpore anche per l’atteggia­mento della coppia verso la vita e nei confronti di chi gliel’ha rovina­ta, come il chirurgo estetico Aniansson. «Sarebbe facile guarda­re indietro e dire che vorremmo che Denise non si fosse mai affida­ta a quel dottore – spiegava qual­che giorno fa l’ex calciatore al quo­tidiano Daily Telegraph ”, ma è successo e dobbiamo vivere facen­do i conti con la negligenza del me­dico ».