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 2007  febbraio 06 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Franco Marini
Il Presidente della Camera è Fausto Bertinotti
Il Presidente del Consiglio è Romano Prodi
Il Vicepresidente del Consiglio è Massimo D’Alema
Il Vicepresidente del Consiglio è Francesco Rutelli
Il Ministro degli Interni è Giuliano Amato
Il Ministro degli Esteri è Massimo D’Alema
Il Ministro della Giustizia è Clemente Mastella
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Tommaso Padoa-Schioppa
Il Ministro della Difesa è Arturo Parisi
Il Ministro della Pubblica Istruzione è Giuseppe Fioroni
Il Ministro delle Infrastrutture è Antonio Di Pietro
Il Ministro dello Sviluppo economico è Pier Luigi Bersani
Il Ministro delle Politiche agricole è Paolo De Castro
Il Ministro della Salute è Livia Turco
Il Ministro delle Comunicazioni è Paolo Gentiloni
Il Ministro del Commercio estero è Emma Bonino
Il Ministro dei Trasporti è Alessandro Bianchi
Il Ministro del Lavoro e Previdenza sociale è Cesare Damiano
Il Ministro della Solidarietà sociale è Paolo Ferrero
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Francesco Rutelli
Il Ministro dell’ Ambiente è Alfonso Pecoraro Scanio
Il Ministro di Università e ricerca scientifica è Fabio Mussi
Il Ministro di Affari regionali e autonomie locali è Linda Lanzillotta (senza portafoglio)
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Giulio Santagata (senza portafoglio)
Il Ministro dei Diritti e Pari Opportunità è Barbara Pollastrini (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche comunitarie è Emma Bonino (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche giovanili e Attività sportive è Giovanna Melandri (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche per la famiglia è Rosy Bindi (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme e innovazione nella Pubblica Amministrazione è Luigi Nicolais (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme istituzionali e Rapporti con il Parlamento è Vannino Chiti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Democratici di Sinistra (DS) è Piero Fassino
Il Leader del Patto dei Liberaldemocratici (Patto Segni-Scognamiglio) è Mariotto Segni
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Leader dell’ Italia di Mezzo è Marco Follini

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Mikhail Fradkov
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Tony Blair
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Jacques Chirac
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Dominique de Villepin
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Ahmed Necdet Sezer
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Ieri, alle sette di sera, hanno chiuso le pompe di benzina siciliane. Motivazione: sciopero. Stasera alle sette di sera chiudono anche le pompe del resto d’Italia. E alle dieci – tre ore dopo – sciopero anche dei distributori delle autostrade. Cioè: dalle dieci e un minuto di stasera non si troverà più un goccio di benzina in tutto il Paese, perché sono chiusi anche i self-service. Lo sciopero proseguirà così: i siciliani riapriranno alle 7 di mattina di giovedì, le autostrade alle dieci di sera di giovedì e tutti gli altri alle 7 di mattina di venerdì. Il week-end è tranquillo, ma la settimana lavorativa no. Oltre tutto, questo non è che l’inizio. I sindacati di categoria hanno proclamato 14 giorni di sciopero complessivi.

• Che cosa vogliono i benzinai?
Vogliono che il ministro Bersani ritiri dal decretone varato due settimane fa la parte che li riguarda. Il decretone – detto lenzuolata – ha abolito tutti i criteri numerici che limitavano la diffusione delle pompe di benzina in Italia. A questo punto chiunque può aprire una pompa. Questo chiunque però ha un nome e un cognome: i supermercati e gli ipermercati. Cioè, la cosiddetta grande distribuzione. La grande distribuzione, essendo grande, ha anche un forte potere contrattuale: comprerà perciò la benzina a meno prezzo dai petrolieri e la venderà a meno prezzo nelle sue pompe. Cosa che il piccolo gestore può solo sognare.

• Non è concorrenza sleale?
E’ il senso del termine liberalizzazione, espressione che significa: «vi rendo tutti più liberi, fate a gara tra di voi e chi offre il servizio migliore al prezzo più basso vince». Ci guadagna il consumatore. Almeno in teoria.

• Il consumatore non ci guadagna?
La Confcommercio e la sua organizzazione di categoria hanno fatto un sondaggio tra la popolazione chiedend che cosa vi fa scegliere un benzinaio invece di un altro? Al primo posto, gli interrogati hanno messo la vicinanza della pompa. Al secondo la cortesia e la disponibilità del gestore. Al terzo il prezzo.

• Per forza, adesso la benzina costa più o meno lo stesso dappertutto.
In quel sondaggio gli italiani hanno detto che sono disposti a fare un chilometro (39%) o anche tre chilometri (27%) pur di avere la benzina scontata. Il prezzo non sarebbe così decisivo. Anche se poi abbattere il prezzo oltre un certo limite sarebbe un problema anche per la grande distribuzione: sulla benzina paghiamo un mucchio di tasse (dette accise), alcune delle quali sconcertanti. Per la guerra d’Abissinia (combattuta nel 1936), per la crisi di Suez (1956), per la tragedia del Vajont (1963), per l’alluvione di Firenze (1966), per il terremoto del Belice (1968), per il terremoto del Friuli (1976), per il terremoto dell’Irpinia (1980), per la missione in Libano (1983), per la missione in Bosnia (1996), per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004). Su queste tasse si applica poi un’altra tassa, cioè l’Iva. Siccome i gestori delle pompe prendono sempre la stessa somma a litro, qualunque sia il prezzo della benzina (cioè 0,045 euro meno l’Iva), anche un piccolo taglio del prezzo, incoraggiando il consumo, potrebbe forse dare una mano.

• Quanta benzina consumiamo ogni anno?
Un valore di 43 miliardi di euro (compreso il gasolio). E i distributori sono in tutt’Italia 22.400. Erano 40 mila nel 1970. In Francia hanno fatto una legge simile a quella di Bersani nel 1980. I distributori erano in quel momento 41.550. Adesso sono diventati 13.500. Nel 1980 il cento per cento del mercato francese era in mano alla piccola distribuzione, cioè gestori come i nostri. Oggi in Francia benzina e gasolio sono venduti per il 57,3 per cento da ipermercati e supermercati e per il 42,7 per cento dai benzinai. Vedendo questi numeri, la protesta dei gestori si capisce. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 6/2/2007] (leggi)

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